Vera Lutter – Paestum
Dopo la sua ultima mostra nel 2011, la Galleria Alfonso Artiaco ospita una nuova personale dell’artista tedesca Vera Lutter, per presentare la sua ultima serie dedicata a Paestum, supportata in collaborazione con la galleria.
Comunicato stampa
La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale “Paestum” di Vera Lutter, giovedì 8 settembre alle ore 19:00 in presenza dell’artista.
Dopo la sua ultima mostra nel 2011, la Galleria Alfonso Artiaco ospita una nuova personale dell’artista tedesca Vera Lutter, per presentare la sua ultima serie dedicata a Paestum, supportata in collaborazione con la galleria.
Tutte le fotografie sono realizzate con la tecnica della camera oscura, in cui una stanza di grandi dimensioni sostituisce il dispositivo fotografico. Ricorrendo a tempi di esposizione di ore, giorni o settimane, le opere di Vera Lutter registrano il passaggio del tempo, lo Stato del Flussi.
”Ogni immagine è conservata nel suo negativo, diventando di conseguenza un pezzo unico che non può essere alterato o modificato.” La qualità e l’accuratezza dell’occhio fotografico sono sacrificate in nome di una meno precisa, volutamente primitiva, macchina a foro stenopeico che lascia esprimere le infinite possibilità della creatività, trasportando sulla carta fotografica una realtà che è svuotata dai suoi falsi pesi e significati dalla mera azione della luce.
La mostra espone 15 lavori in bianco e nero di grandi dimensioni, inclusi estratti dalle meno recenti serie di New York e Venezia. Vivendo a New York dall’inizio degli anni ‘90, i paesaggi metropolitani hanno a lungo giocato una forte influenza sulla sua pratica artistica e questi lavori testimoniano una ricerca sull’esperienza architettonica e visiva nei mutevoli ambienti urbani ed industriali, così come gli impatti che il mondo artificiale creato dall’uomo produce sulla nostra percezione di tempo e spazio.
Dialetticamente distanti sono invece gli inalterati paesaggi veneziani ed i corsi d’acqua che rendono unica la laguna. “Eppure la stessa acqua che rappresenta la vera bellezza di Venezia e l’intensità della sua luce, è ironicamente il costante terrore del suo deterioramento.”
Per la realizzazione della serie “Paestum”, l’artista ha trasformato un container, posizionato per la durata di un mese dinanzi ai grandi templi di Atena e Nettuno, in una camera oscura.
L’utilizzo di un’architettura transitoria come medium (la macchina fotografica è per l’appunto un mezzo di trasporto) e la staticità del soggetto (i templi) sono due paralleli che testimoniano un’ulteriore ricerca concettuale. “Il processo di realizzazione consente inoltre al mondo esterno un intimo ingresso nella privacy della grande camera oscura nella quale vivo durante ogni esposizione.” (Lutter)
In un dialogo con i precedenti lavori metropolitani e veneziani, la serie di Paestum sfiora nuovi orizzonti nella sua ricerca: rimarcando il rapporto fra cambiamento ed atemporalità e la distinzione tra luoghi e non–luoghi, i paesaggi post urbani ed i siti monumentali trovano un terreno comune nella sua pratica. I primi, trasmettendo un silenzio inquietante ed una sensazione di unicità nonostante le violente trasformazioni che subiscono e gli altri, mercificati in esperienze turistiche immediate e fugaci, ritrovano tramite le sue fotografie quell’Aura perduta.
Vera Lutter è nata a Kaiserslautern, Germania, nel 1960. Dopo aver completato I suoi studi in fotografia presso la Munich Art Academy e la School of Visual Arts a New York, il suo lavoro è stato esposto in grandi mostre in tutto il mondo, tra cui Kunsthalle, Basel, il Dia Center for the Arts, New York, ed il Whitney Museum of American Art, a New York. Vive e lavora a New York.