Giovanni De Francesco – Ninfeo
Progetto Città Ideale presenta Ninfeo, installazione di Giovanni De Francesco, parte del ciclo di esposizioni realizzate con il sostegno di Enel, con cui Edicola Radetzky viene attivata come spazio espositivo per l’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Progetto Città Ideale presenta Ninfeo, installazione di Giovanni De Francesco, parte del ciclo di esposizioni realizzate con il sostegno di Enel, con cui Edicola Radetzky viene attivata come spazio espositivo per l'arte contemporanea.
Nell’installazione per Edicola Radetzky, Giovanni De Francesco approfondisce l'eco simbolico del vaso, soggetto da lui altre volte indagato, collegandolo alla vitalità dell'acqua convogliata in un getto verticale che sembra riverberare l’adiacente bacino della Darsena, circondato da quattro vasi realizzati con forme e materiali differenti: terracotta smaltata, vetro soffiato a Murano, marmo rosa del Portogallo, rete di tessuto e resina.
Partendo da una struttura semantica ispirata dalle peculiarità di questo luogo, De Francesco realizza una composizione di forme nitide e sinuose, attualizzando l’iconografia della fonte del Paradiso Terrestre, formata da un’unica sorgente che si suddivide in quattro fiumi.
Prima stagione
Fino a dicembre 2016 Edicola Radetzky ospiterà Prima Stagione, ciclo di mostre personali dedicate alla rappresentazione dell'altrove, con installazioni progettate appositamente per lo spazio dell’Edicola con il fine di promuovere la formazione di un immaginario collettivo intorno ad essa, un dono per i cittadini che andrà ad arricchire l’identità culturale che dalla zona si estende alla città.
Enel Energia per Edicola Radetzky
La riqualificazione di Edicola Radetzky è resa possibile grazie al sostegno di Enel Energia, che ha scelto di promuovere e valorizzare il progetto culturale realizzato da Città Ideale. Parallelamente a ogni ciclo di mostre, all’interno del Punto Enel di Via Broletto 44 verrà esposta un’opera dello stesso artista presente nell'Edicola con un reciproco rimando tra un luogo e l’altro.
Il restauro di Edicola Radetzky
Struttura storica situata in riva alla Darsena di Milano, Edicola Radetzky è stata affidata a Progetto Città Ideale dal Municipio di Zona 6 del Comune di Milano per farne il nuovo centro culturale della Darsena, con programmazione di mostre e progetti esterni. Il restauro ha coinvolto attivamente un gruppo di artisti riuniti nel progetto Cantieri Radetzky, ed è stato realizzato anche grazie al contributo dell’associazione Casa Gialla e di alcuni cittadini milanesi.
Giovanni De Francesco - Ninfeo - testo di Andrea Lacarpia
Nella ricerca di Giovanni De Francesco è centrale la rappresentazione delle forme della natura, in un processo di continua rimodulazione formale che parte dall'osservazione della realtà naturale, la realtà che precede ogni intervento umano, per arrivare alla realtà addomesticata dall'artificio estetico, in cui l'ambiguità dei materiali si unisce alla seduzione delle rappresentazioni.
Ad interessare l'artista non sono i processi biologici, ma ciò che appare alla percezione dei sensi tra verosomiglianza e inganno. Nella riproduzione e ricomposizione di forme ricorrenti, il gioco di rappresentazioni ricalca il funzionamento degli archetipi che, come calchi di impronte originarie, si rinnovano continuamente pur nella sostanziale somiglianza con la matrice.
La produzione di Giovanni De Francesco è legata ad un'idea di installazione che riprende lo stile della natura morta, in composizioni che mettono in relazione armonica elementi eterogenei, realizzati per mostrarsi in modo inatteso rispetto alle proprie specificità fisiche e tecniche.
Nell’installazione per Edicola Radetzky, Giovanni De Francesco approfondisce l'eco simbolico del vaso, soggetto da lui altre volte indagato, collegandolo alla vitalità dell'acqua convogliata in un getto verticale che sembra riverberare l’adiacente bacino della Darsena, il tutto iscritto in una struttura semantica ispirata dalle peculiarità di questo luogo.
Come in occasioni precedenti, lo spazio espositivo stesso condiziona la genesi e lo sviluppo dell’opera di De Francesco, contenendo e formando il materiale installativo.
Con Ninfeo, l’artista attualizza l’iconografia della fonte del Paradiso Terrestre, formata da un’unica sorgente che si suddivide in quattro fiumi, in una composizione di forme nitide e sinuose.
Un getto d’acqua centrale è circondato da quattro vasi realizzati con forme e materiali differenti: terracotta smaltata, vetro soffiato a Murano, marmo rosa del Portogallo, rete di tessuto e resina.
I vasi, ispirati alla forma delle zucche, si pongono come astrazioni senza alcuna funzione, reperti di una dimensione che trascende la linea temporale. L'archetipo materno, che accoglie e rigenera, emerge mediante alcune delle suoe principali rappresentazioni, l'acqua e il vaso, che tendono a completarsi nella controparte maschile tramite una verticalizzazione delle sagome che rimanda al lingam, simbolo fallico dalla forma ovale che viene venerato dai devoti indù anche versandoci dell'acqua.
Una corda rivestita con pelle di serpente percorre il piano sul quale poggiano le sculture per attorcigliarsi sul vaso di terracotta. L’acqua e il serpente, immagine ctonia legata al rinnovamento, danno all’opera una valenza palingenetica che si riflette nel nitore dell’atmosfera generale in cui l’installazione è immersa.
Il classico ninfeo greco - romano, luogo caratterizzato da fontane o sorgenti che nel rinascimento ispirò la costruzione di teatri d'acqua ricchi di decorazioni e finte grotte qui si mostra come luogo in cui la natura viene celebrata attraversi i suoi simulacri, con un atteggiamento sincretista che unisce la zucca, tradizionale portafortuna cinese, alle forme della tradizione mediterranea ed indù, fino ad arrivare alle ritualità delle culture tribali africane.