Federico Piccari – Amianto
Fondazione 107 presenta la mostra antologica di Federico Piccari che prende il titolo dall’ultimo lavoro “Amianto” dell’artista torinese.
Comunicato stampa
AMIANTO
Fondazione 107 presenta la mostra antologica di Federico Piccari che prende il titolo dall’ultimo lavoro “Amianto” dell’artista torinese.
Il percorso espositivo di Piccari si snoda attraverso la ricerca e la sperimentazione di tecniche e materiali a partire dal 1990 sino ai nostri giorni. Silicone trasparente, peli di barba, capelli, cera in assorbimento, resine, carta abrasiva, ipoclorito di sodio comunemente conosciuto come candeggina, i timbri e per ultimo l’amianto, sono tra i materiali utilizzati nella ricerca dell’artista torinese, coadiuvati dalle proprietà chimiche messe in moto dal loro utilizzo talvolta improprio per dare vita a delle opere in bilico tra la scultura e la pittura.
L’utilizzo dei materiali, in una pittura “di processo” è dettato da una forte connotazione e specificità intrinseca al materiale prescelto che entra dichiaratamente nell’opera completandone la percezione e la comprensione.
Anche il tappeto è protagonista sin dagli anni ‘90, tappeti a cui viene sostituito il naturale ordito tessile con le pietre, le scarpe, le piastrelle fotografiche, le bottiglie ed i vetri, le cravatte, i giornali economico finanziari, oggetti recuperati, tutti elementi che rendono il tappeto un territorio circoscritto e definito, luogo di incontro ma anche di conflitto a far capo dalla sua valenza interculturale. Nello spazio delimitato del tappeto nascono situazioni e formule di convivenza forzata talvolta implosive su di un territorio che è già reso ostile dai materiali utilizzati per la sua realizzazione.
Saranno esposti i siliconi trasparenti, ritratti delle persone “invisibili“, presenti in ogni città del mondo, oltrepassati dagli sguardi dei cittadini, fantasmi di cui non ci accorgiamo più. I feti armati, corpi organici fluttuanti nella serie “sospesi”, le carte a vetro in cui il segno è inciso, abraso nel supporto utilizzato e i lavori fotografici della serie “zattera”, corpi evocati dagli indumenti e resi scultura, scatole il cui contenuto si è come liquefatto, puri oggetti della memoria. I ritratti con i peli di barba e capelli, spesso ritratti di sconosciuti in cui l’immagine è sostituita dalla presenza organica.
Il tema del corpo, dell’uomo, della pelle, dello scambio, della convivenza interculturale, esaminati e sviluppati con un taglio geopolitico sono sviscerati in questo intenso percorso sino a giungere all’opera video su tre canali esposta per la prima volta che affronta le tematiche del “contatto” tra gli esseri viventi e l’installazione “Amianto”, poggiata su basamenti d marmo e rivestita di materiali preziosi, oro, argento e rame, metafora del nostro tempo.
Catalogo in mostra con testi di Andrea Dall'Asta SI, Chiara Gatti, Enrico Mascelloni e Francesco Poli.