Vasco Bendini – L’immagine accolta
L’immagine accolta è il momento più alto della stagione finale di Vasco Bendini, che è per lui, come assai raramente accade, altissima non meno delle storiche, intensificata da una lucidità definitiva, da una sapienza cui solo a pochi è dato di giungere.
Comunicato stampa
L’immagine accolta è il momento più alto della stagione finale di Vasco Bendini, che è per lui, come assai raramente accade, altissima non meno delle storiche, intensificata da una lucidità definitiva, da una sapienza cui solo a pochi è dato di giungere.
Bendini ha determinato di fare di ogni quadro un’esperienza insieme prima e ultimativa in assenza di cautele d’artificio e di stile.
Vivendo lo studio come luogo primario di concentrazione e di meditazione, ha abolito le stesse clausole di mediazione pittorica. Il quadro è il luogo d’un avvenire impreventivo e indeterminato cui Bendini prende amorevole parte come fosse un paredro, provocando l’innesco e intonazione iniziale del processo.
La premessa concettuale e poetica è lucidissima. La disputa antica sul “non fare il quadro” che era stata della sua generazione degli anni tra ’50 e i ’60 si risolve in lui per estremizzazione dell’indipendenza di senso dell’opera: sino a farsi interrogazione, in L’immagine accolta, intorno a senso e non senso, che non riguarda la natura dell’immagine in quanto prodotto del pittorico e piuttosto la ragione del suo stesso stare nel mondo, in una sorta di continuamente reiterato e definitivo dubbio esistenziale.
Vasco Bendini nasce a Bologna il 27 febbraio 1922.
Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove e' allievo di Virgilio Guidi e Giorgio Morandi.
Dopo l'esordio alla Galleria Bergamini di Milano, introdotta da Guidi nel 1949, inizia negli anni '50 le personali presso la Galleria La Torre di Firenze, la Galleria del Milione Milano, la Saletta di Modena, l'Attico di Roma, all'Apollinaire di Milano e presso la Mc Roberts&Tunnard Londra.
La sua prima presenza alla XXVIII Biennale di Venezia e' del 1956, poco dopo partecipa nel '64 con una sala personale alla XXXIII Biennale di Venezia, cui ne seguira' una alla XXXVI Biennale, nel 1972.
Importanti mostre personali in enti pubblici e sedi museali quali: Istituto di Cultura di Colonia, Museo d'Arte Moderna di Saarbruecken, Museo d'Arte Moderna Saarlouis, Casa del Mantegna di Mantova, P.A.C di Milano, Galleria Civica di Modena, Palazzo Forti di Verona, Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento, Castello di Masnago di Varese e MACRO di Roma.
Muore a Roma il 31 gennaio 2015.