I Martedì Critici – Achille Pace
Ospite dell’appuntamento inaugurale è Achille Pace (Termoli, 1923).
Comunicato stampa
Riparte martedì 20 settembre la stagione autunnale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al settimo anno di attività. La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno a Roma, presso l’Accademia di Belle Arti in via di Ripetta.
Ad affiancare Alberto Dambruoso nella conduzione delle interviste, si avvicenderanno interlocutori di volta in volta diversi: Gianluca Brogna, Lorenzo Canova, Marco Di Capua, Guglielmo Gigliotti, Roberto Gramiccia.
Ospite dell'appuntamento inaugurale di martedì 20 settembre è Achille Pace (Termoli, 1923).
Protagonista della stagione astratta e informale italiana, fin dalla seconda metà degli anni Cinquanta Achille Pace introduce nella sua pittura l’utilizzo di materiali filiformi, fino a limitarsi, a partire dagli anni Sessanta, al solo filo di cotone applicato sulla tela che diventerà la cifra stilistica della sua ricerca poetica. Tra le esperienze che hanno segnato la sua pratica artistica vi è il lungo soggiorno in Svizzera verso la metà degli anni Cinquanta, dove vede i dipinti degli espressionisti tedeschi della Brücke e le opere di Paul Klee: il cromatismo dei primi e il vocabolario di forme e segni del secondo rimarranno impressi nel giovane artista. All’essenzialità formale e cromatica della tela si sovrappone il filo di cotone che la attraversa e, con intento costruttivo, ne suddivide lo spazio, scandendo però allo stesso tempo un ritmo dettato da stati d’animo diversi. Sulla superficie del quadro il filo si snoda con una resa plastica sempre diversa, diventando il veicolo di un’emozione e tracciando un itinerario che accompagna lo sguardo dello spettatore tra le sue campiture cromatiche.
Nel 1955 Pace è l’ideatore, con Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli e Nello Ponente, del Premio Termoli, di cui sarà il principale promotore, portando negli anni alla costituzione della collezione della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, che documenta il passaggio nell’arte italiana ed europea dalle correnti informali alla nuova figurazione, fino all’arte programmata. Nel 1962 fonda con Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro e Giuseppe Uncini, il Gruppo Uno, nel quale opererà fino al 1964. Da allora fino a oggi, Pace continua la sua sperimentazione sull’elemento del filo come espressione di una ricerca spaziale che si pone a metà strada tra gesto e materia, bidimensionalità e resa plastica.
Numerose sono le partecipazioni di Achille Pace a rassegne e mostre collettive, tra cui ricordiamo: la IX e la X Quadriennale di Roma, rispettivamente 1965 e 1973; la XXXIX e la XL Biennale di Venezia, 1980 e 1982; Linee della Ricerca Artistica in Italia 1960-1980, a cura di Nello Ponente, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1981; Orientamenti dell’arte italiana. Roma 1947-1989, mostra organizzata dalla Regione Lazio e dall’Università La Sapienza a Mosca e a Leningrado, 1989; Disegno italiano del Novecento, a cura di Francesco Gallo, Museo d’Arte Moderna di Lugano, 1990; Gruppo Uno e gli anni ’60 a Roma, Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, 1998; Contemporary Italian Art, Akron University, Ohio, U.S.A., 2001.