Alfonso Frasnedi – Top of the Pop!
Nella percezione comune del mondo dell’arte, avvicinare la figura ben conosciuta di Alfonso Frasnedi all’universo della Pop Art costituisce sicuramente un elemento di sorpresa.
Comunicato stampa
Nella percezione comune del mondo dell’arte, avvicinare la figura ben conosciuta di Alfonso Frasnedi all’universo della Pop Art costituisce sicuramente un elemento di sorpresa. Eppure una parte importante della storia pittorica di quest’artista passa attraverso l’elaborazione di un linguaggio molto vicino al fumetto della Pop americana di Roy Lichtenstein ed alle sue appendici. L’artista bolognese dopo aver militato tra le fila dell’ Ultimo Naturalismo di Arcangeli , a metà degli anni sessanta e dopo un periodo parigino passa ad un linguaggio molto più fresco e aggiornato. La sua ispirazione è la cultura di massa, il fumetto, il consumismo anche erotico: si occupa del mondo della comunicazione, della pubblicità, del cartoon come prodotto di larga diffusione. La critica dell’epoca, da Franco Solmi a Giorgio Ruggeri, rimase abbastanza attonita di fronte a questa svolta: d’altronde praticare questa “antipittura” nella patria dell’Informale suonava come una vera e propria eresia.
Per questo oggi, proprio nel momento in cui la Pop italiana comincia a essere conosciuta e apprezzata anche a livello museale, questa mostra di un Frasnedi per molti versi sconosciuto, risulta ancora più interessante e preziosa.
Un gruppo consistente di lavori è stato selezionato e presentato per far conoscere un aspetto inedito non solo di un importante artista bolognese, ma anche per rivelare un dibattito che a Bologna attorno al 1965, dopo la celeberrima Biennale Pop del ’64, accendeva la discussione tra giovani e anziani, tra sostenitori dei valori eterni della pittura e quelli che si calavano con entusiasmo giovanile dentro la società contemporanea. Alfonso Frasnedi da un lato frequentò il lato più violentemente superficiale dell’immagine codificata dal fumetto e dalla pubblicità, dall’altro non rinunciò mai a mantenere legami con la storia dell’arte.
Per questo la mostra “Top of the Pop” diventa una scoperta di un artista certamente da approfondire, e consente di leggere un momento cruciale della vicenda artistica bolognese.
Alfonso Frasnedi, nasce a Bologna nel 1934 e studia pittura con Virgilio Guidi alla locale Accademia di Belle Arti. Inizia ad esporre giovanissimo: già nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia e l’anno seguente viene inserito nel volume di Tristan Sauvage, Pittura italiana del dopoguerra.
Nel 1958 e 1959 tiene due mostre personali a Parigi dove risiederà dal 1960 al 1962. In questo periodo, la precedente violenza espressiva del colore agitato drammaticamente con l’impiego di spatole e pennelli, si placa e si attenua in colori quasi tonali organizzati in stesure compatte. Per reagire all’accademismo generico dell’ultimo informale e ribadire la propria autonomia , si dedica poi ad una pittura contraria al gesto e alla materia, pittura antipittorica per antonomasia di derivazione pubblicitaria e fumettistica di ambiente mediatico con cui affermare il proprio dissenso radicale.
Negli anni successivi partecipa a importanti esposizioni a Bologna, Firenze, Venezia, Milano, Roma, Nizza, Losanna, Bilbao, Cannes, Parigi, Monaco, Valencia, Belgrado, Barcellona, Johannesburg, Cape Town, Varsavia, Città del Messico e Kyoto.
Ottiene numerosi riconoscimenti, tra cui il premio San Fedele a Milano (1957) e per ben due volte il premio Michetti a Francavilla a Mare nel 1958 e nel 1965. Vince il Premio Campigna a Forlì nel 1968.
Tra le gallerie di Bologna che hanno ospitato i suoi lavori, tra le più importanti annoveriamo la Galleria Duemila di Bologna (1963), la Galleria il Cancello (1965), Galleria Pellegrino e Galleria Dürer (1974) e Galleria Nanni (1977) e Galleria Spazia di Bologna (2016). Fuori dalla città natale ricordiamo invece Galleria Santo Stefano di Venezia (1956) Galleria Schneider di Roma (1957), galleria Numero di Firenza (1958), Galerie Palmes di Parigi (1958), Galleria Vinciana di Milano (1970), Tiziana Gallery di New York (1970), Salone d’Arte Contemporanea di Nizza (1997), Galleria Corpse et Scene di Losanna (2000), Galleria Spazia (2016).