Singolare
Accademia di belle arti G. Carrara e Kilometro Rosso presentano la mostra: Singolare. Giovani artisti e ricercatori di nuovo insieme per generare visioni di innovazione nella mostra.
Comunicato stampa
Artist-in-residence II edizione
Singolare, Kilometro Rosso, 4-15 ottobre 2016
OPERE E PROGETTI IN MOSTRA
Sara Benaglia
Voleva essere infinito, video 8’ 32’’, 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Petroceramics.
Il 10 ottobre 1967 Lucio Fontana rilasciava un’intervista a Carla Lonzi, poi raccolta nel 1969 in Autoritratto. Raccontava: “più in là della prospettiva la scoperta del cosmo è una dimensione nuova, è l'infinito, allora buco questa tela, che era alla base di tutte le arti e ho trovato una dimensione infinita...”. La scoperta di nuove forze fisiche, il dominio sulla materia e sullo spazio, imposero gradualmente all’essere umano condizioni che non erano mai esistite in tutto il corso della storia. I monumenti innalzati dall'uomo, seppur eterni, in un ottica temporale spazialista non avevano un destino immortale. Più in là della prospettiva, la scoperta del cosmo era una dimensione nuova, era l'infinito. Nello spazio cosmico non c'era più misura; il senso della misurazione, del tempo, era finito. Sessanta anni dopo, quella prospettiva spaziale ed estatica viene trasposta in un luogo di ricerca industriale e tecnica. A fianco di riprese in cui la differenza fra i gesti di scienziati, fisici e operai e le macchine industriali è divenuta minima, un movimento della videocamera svincolato dalla verticalità gravitazionale lascia intravedere una dimensione prossima in cui il macroscopico si riflette nel microscopico.
Giusy La Licata
Macchina utensile speciale e combinata (cellule architettoniche d'avvicinamento),
installazione di libri e materiale vario (legno, plexiglass, carta, tela, tessuto, cartone, vetro, plastilina, acciaio) 2 x 2 x 2 m., 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Umania.
La struttura si compone di nuclei che trattano discorsi talvolta poetici, a volte filosofici e ingegneristici, che sono stati affrontati nei mesi di permanenza presso Umania, in un periodo di riassetto e di cambiamento dell'organizzazione interna e della definizione stessa del suo ruolo aziendale. Questa struttura si pone come un'architettura possibile per la resa visibile e materiale di discorsi che altrimenti sarebbero rimasti aleatori e fuggevoli.
La macchina utensile è speciale perché pensata appositamente per l'assimilazione di specifiche azioni; combinata poiché composita di frammentarie unità: le è stato imposto il placcaggio delle realtà in fuga.
Lorenzo Lunghi
Metal Machine Music, pubblicazione cartacea, 21x29,7 cm., 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Intellimech.
Ho sonorizzato un macchinario da esposizione, potenzialmente produttivo, relazionandomi con esso. Indagando i suoi rumori sono andato alla ricerca di una possibile melodia, ho trasformato una ritmica angosciante attraverso la modulazione del suono. Ho capito che anche le macchine parlano il loro linguaggio e l’unica cosa da fare è poterle ascoltare. La pubblicazione, contenuta in una fanzine, è il risultato della ricerca che ho intrapreso grazie a Intellimech e della registrazione del live fatto al Point di Dalmine, dove ho “musicato” il macchinario.
Marco Manzoni
Champs Elysée, agar agar, fibroblasti, meteorite, 30 x 30 x 30 cm., 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Istituto Mario Negri.
Il classico terreno di coltura in agar agar (dal giapponese “cielo freddo” ) usato per la coltivazione cellulare in microbiologia viene plasmato a formare una sfera semi-solida. Il successivo inserimento di un corpo estraneo al sistema (meteorite) ne perturba l’equilibrio, permettendo l’inoculazione di microrganismi e batteri: ne risulta un complesso di muffe, in cui la superficie si trasforma in territorio di lotta tra forze distinte in seguito alla contaminazione. I batteri, non producendo più enzimi, non mantengono l’equilibrio termodinamico del sistema. Si ha un aumento di entropia che conduce allo stadio di disordine massimo noto in fisica come “morte termica dell’universo”. Il risultante campo di morte è camposanto o paradiso terrestre, assimilabile in ciò ai campi elisi, regno dei morti cui erano destinate le anime degli eroi virtuosi che potevano così godere di condizioni di vita ideali in ambiente ultra-mondano. Gli eroi, combattenti immortali e per questo non-viventi, sono qui sostituiti da agenti antibiotici che, ai margini della vita, colonizzano un sistema chiuso determinando la degenerazione di tutte le forme viventi che lo abitano, nonché la registrazione sulla sua superficie dei loro resti.
Il lavoro è associato all’acquisto di un lotto di terreno lunare per l’istituto di ricerca medica sul trapianto dell’Istituto Mario Negri, al fine di creare un parallelismo macrobiotico e strutturare una corrispondenza con i degenti (redivivi) esiliati in altri campi elisi.
Federico Orlando
Makara, piombo fuso, 2016
Yurugu, ferro magnetizzato, 2016
Aramen, rame anodizzato, 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Brembo Spa.
Il progetto nasce dall'osservazione dei processi di produzione e lavorazione dei componenti dei sistemi frenanti Brembo negli stabilimenti di Stezzano, Curno e Mapello. Ciò che ha maggiormente colpito la mia attenzione è la straordinaria cura dei dettagli e delle soluzioni formali finalizzate alla realizzazione di un prodotto di alta qualità sia dal punto di vista funzionale meccanico, sia da quello estetico. Ho lavorato sull'eliminazione dell'aspetto progettuale per far intervenire il caso, affidando al materiale stesso il compito di creare la forma spontaneamente, senza vincoli imposti. Il lavoro prevede l'esposizione di pinze moto Brembo lavorate con tre differenti metalli.
Il metallo utilizzato per la prima opera (Makara) è il piombo, fuso e poi colato sopra a una pinza immersa nell'acqua. Il piombo, raffreddandosi istantaneamente, subisce uno shock termico e crea forme irregolari. Per la realizzazione del secondo oggetto (Yurugu) ho utilizzato la forza magnetica affinché disponesse della limatura di ferro a seconda delle linee di forza dei campi magnetici che ricoprono la pinza. La terza lavorazione (Aramen), la più lunga, ha previsto la realizzazione di una cromatura e ramatura "esasperata" che consiste nel tenere per un mese in un bagno di acido anodizzato la pinza che, alla fine del trattamento, si ricopre interamente di rame e cromo "a bolle". Ognuna di queste pinze è abbinata a un disco frenante Brembo.
Stefano Parimbelli
I maghi d'autunno, sei fotografie digitali, cm. 21 x 29,7, 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Kilometro Rosso.
Ho realizzato questo lavoro presso Kilometro Rosso la cui struttura è caratterizzata da un muro rosso di un kilometro. Credo che la ricerca scientifica abbia a che fare con un aspetto legato alla magia e allo stupore. Ho deciso, quindi, seguendo il filone dell’illusionismo, di “attraversare” questa barriera rossa. L'idea è nata dalla struttura stessa del luogo e dalla volontà di proseguire una serie di lavori che ho realizzato sul tema dell'illusionismo. Il lavoro si gioca sull’ambiguità dell’immagine fotografica e sull'iconicità formale che ne deriva.
Francesca Santambrogio
PASSO – PASSO, video, 15’, 2016
Progetto realizzato in collaborazione con Laboratorio di Meccatronica – Università degli Studi di Bergamo.
La progettazione di meccanismi e macchinari ingegneristici avviene per buona parte mediante software di modellazione tridimensionale. Nel Laboratorio di Meccatronica dell’Università di Bergamo ho preso visione di tali software e le immagini da loro prodotte, pur avendo un uso specifico e settoriale, avevano per i miei occhi impreparati un aspetto ammaliante. Ho assecondato questa attrazione e ho prodotto un video unendo le potenzialità di software di modellazione ingegneristici a quelle di programmi di animazione 3D. Alcuni meccanismi funzionanti solo nella realtà virtuale fanno mostra di sé sui ritmi e sulle parole di un brano che ne descrive la seduzione, il potere, il mutualismo, il dominio, la natura mansueta o minacciosa, il mistero, i segreti, la pelle, la velocità, le danze.
Accademia di belle arti G. Carrara, Kilometro Rosso e gli artisti
ringraziano tutte le persone delle aziende partner
che con grande disponibilità hanno reso possibile questo progetto.