Rinascere dalle distruzioni. Ebla Nimrud Palmira
“Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira”, i patrimoni dell’umanità rivivono al Colosseo
Comunicato stampa
Il Toro di Nimrud con la testa dalle fattezze umane non esiste più. Polverizzato. Del soffitto del Tempio
di Bel a Palmira restano frammenti. La sala dell’archivio di Stato del Palazzo di Ebla, che custodiva 17.000
tavolette cuneiformi, versa in grave stato di abbandono.
Con un eccezionale lavoro di ricostruzione in scala 1:1 realizzato in Italia, i tre monumenti rivivono al Colosseo
- dal 7 ottobre all’11 dicembre 2016 - nella mostra “Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira”.
Questi tre importantissimi manufatti distrutti, danneggiati o sviliti dalle guerre e dalla furia iconoclasta nel
vicino Oriente si ergono nuovamente davanti ai milioni di visitatori del Colosseo. Lo scopo è sensibilizzare il
pubblico internazionale alla conoscenza, alla cultura e alla salvaguardia di luoghi e monumenti, patrimonio
dell’umanità. Un modo anche per favorire il dibattito sulla ricostruzione di quanto viene distrutto, e sul
restauro di quanto resta.
L’esposizione, che ha il Patrocinio dell’Unesco, è ideata e curata da Francesco Rutelli e Paolo Matthiae con
l’impegno dell’Associazione Incontro di Civiltà e il fondamentale sostegno della Fondazione Terzo Pilastro
– Italia e Mediterraneo, promossa e realizzata dalla Soprintendenza Speciale per Il Colosseo e l’area
archeologica centrale di Roma, con Electa. Il significato della mostra, che va oltre la sfera culturale, è
sottolineato dalla visita in anteprima del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presenza
del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni e del Ministro dei Beni e
della Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
La rinascita di questi monumenti, clamorose testimonianze delle antiche civiltà del Medio Oriente e del loro
profondo rapporto culturale con il Mediterraneo, è stata possibile grazie al lavoro altamente qualificato
e specializzato svolto da tre aziende italiane, con il ricorso a tecnologie innovative. Tutta la lavorazione è
stata eseguita sotto la guida di un comitato scientifico di archeologi e storici dell’arte.
A tale proposito un eccezionale prestito suggella la riflessione che la mostra propone. Sono due altorilievi
provenienti da Palmira, violentemente danneggiati dalla furia iconoclasta. I ritratti panneggiati di un
uomo e una donna, scolpiti nella pietra, riportano profonde ferite. Dopo la mostra saranno presi in consegna
dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per essere restaurati e riconsegnati poi
al Museo Nazionale di Damasco.
La mostra si completa con un affascinante video installazione firmata da Studio Azzurro, che contribuisce
a immergere lo spettatore nelle atmosfere assolate dei paesi dei tre monumenti ricostruiti: Siria e Iraq. Gli
occhi delle persone incontrate e riprese in quelle terre, da custodi di una memoria condivisa, sono adesso
divenuti gli attoniti testimoni della sua distruzione. Media Partner della mostra è Sky ARTE HD.