Giancarlo Cuccù – Dipinti
La Galleria della Tartaruga presenta per la prima volta l’artista Giancarlo Cuccù in una sua mostra personale che si compone di circa venti dipinti ad olio dedicati al paesaggio.
Comunicato stampa
La Galleria della Tartaruga presenta per la prima volta l’artista Giancarlo Cuccù in una sua mostra personale che si compone di circa venti dipinti ad olio dedicati al paesaggio.
Scrive così Claudio Cerritelli nella presentazione in catalogo: “Tra gli artisti che dipingono la natura e i luoghi d’affezione Giancarlo Cuccù è tra quelli visibilmente posseduti dalle effusioni del colore, da continue tentazioni di interpretare il paesaggio come risonanza esistenziale, spazio emozionale congiunto al suo temperamento inquieto. Se è vero che i temi affrontati nella sua ricerca sono molteplici (ritratti, autoritratti, nature morte e atmosfere con figure reali e immaginarie) il paesaggio è certamente la presenza tangibile che l’artista ha esplorato con maggiore persistenza per fissare il flusso interiore del colore, quel fervore immaginativo rispondente all’idea di pittura come identità poetica e morale. Senza mai allontanarsi dall’osservazione diretta della natura, Cuccù ha verificato nei lunghi anni di esperienza il rapporto psico-fisico con le forme naturali: orientando lo sguardo verso un processo di identificazione con gli umori e i sentori del paesaggio, luogo speciale di vibrazioni cromatiche, tensioni luminose, tramiti espansivi della pittura che rivela sé stessa. Il rapporto conoscitivo con la tradizione è stato e continua ad essere al centro della riflessione intorno ai fondamenti del visibile, spazio generativo della verità autonoma del colore di fronte al soggetto, mirabile condizione per esprimere la sensualità dell’occhio che indaga e rivela la durata delle percezioni assimilate nel processo di interiorizzazione delle forme. Pensare alla tradizione del paesaggio significa ammirare le molteplici linee di ricerca che da Cézanne conducono a Morandi e a Licini, oppure da Van Gogh giungono fino a Munch e Nolde, solo per fare alcuni esempi che oscillano tra la misura mentale e l’oltraggio dei sensi. Infatti, rispetto alla realtà da rappresentare, nella pittura di Cuccù prevale lo “spazio vissuto”, fluida successione di stati conoscitivi e intuitivi dai quali l’artista si lascia attraversare nel divenire dell’atto creativo.”