Dreamscape: visioni in precario equilibrio
L’evento espositivo romano, a cura di Andrea Amatiste, propone la recente produzione artistica di Marcella Persichetti e Rujunko Pugh, due donne di diversa nazionalità, formazione ed esperienza, ma accomunate dal medium della fotografia e della grafica.
Comunicato stampa
Giovedì 13 ottobre, alle ore 19.00 avrà luogo presso Makemake Spazio e Arte l’inaugurazione della mostra “Dreamscape: visioni in precario equilibrio”, la bi-personale di Marcella Persichetti e Rujunko Pugh.
L’evento espositivo romano, a cura di Andrea Amatiste, propone la recente produzione artistica di Marcella Persichetti e Rujunko Pugh, due donne di diversa nazionalità, formazione ed esperienza, ma accomunate dal medium della fotografia e della grafica.
Nello specifico, all’interno della mostra saranno allestiti e condivisi due progetti: quello fotografico della Persichetti, Panama non è in Francia - che rappresenta l'approdo ad una ricerca di tipo autobiografico e introspettivo, innescata da una perdita delle coordinate - e quello grafico Hereafter di Rujunko Pugh - già presentato a Sydney - dalle inquietanti implicazioni socio-culturali-ambientali.
Come sottolineato da Sveva Mandolesi, “nonostante lo spettatore si trovi di fronte ad opere materialmente e contenutisticamente diverse, è portato a riflettere sulla precarietà della condizione umana contemporanea, sui suoi delicati e minacciati equilibri, ora da una prospettiva più “interiore”, intima, privata, ora da un punto di vista più “esteriore”, pubblico e socio-culturale”.
Da un lato della galleria, le nove sapienti inquadrature a colori della serie fotografica di Marcella Persichetti ritraggono l’artista smarrita e disorientata, in contesti urbani degradati e paesaggi naturali quasi incontaminati, alla difficile conquista di un precario equilibrio su piani inclinati in cui è facile precipitare in “verticale” verso il basso, oppure cogliere un ideale bilanciamento di quiete “in orizzontale”. Protagonista indiscusso delle fotografie, il corpo è indagato nella sua intimità, “nelle sue conflittualità, […] nella sua instabilità, attraverso azioni simboliche di stati d'animo e mediante la profondità di uno sguardo che ipnotizza e coinvolge lo spettatore nello spazio dell'immagine”.
Sull'altro versante espositivo, le stampe su carta ed i lavori grafici di Rujunko Pugh “proiettano lo spettatore in un mondo iconografico e stilistico di chiara matrice giapponese”. Gli elaborati grafici di Pugh sono il prodotto finale di un processo creativo in cui la fotografia gioca un ruolo importante, di avvio della creazione artistica: nascono infatti dalla combinazione e dal “collage digitale” di immagini fotografiche appartenenti a periodi storici diversi, dalla sovrapposizione di immagini relative alla bonifica dei rifiuti nucleari di Fukushima su ritratti precedenti, e su cui l’artista lavora meticolosamente, sino alla traduzione e riduzione in termini grafico-lineari tipicamente giapponesi.
Il visitatore è infine invitato da entrambe le protagoniste della mostra a interagire lungo il percorso espositivo con le opere stesse, che, nel caso di Marcella Persichetti si fanno installazione, e, nel caso di Rujunko Pugh si fanno murales invadendo le pareti stesse della galleria.
La mostra, fruibile fino al 29 ottobre, rientra negli eventi in programma e promossi dalla Rome Art Week [RAW], la prima settimana dell’arte contemporanea della Capitale.