Filippo Cristini – La città visibile
Lo Spazio Seicentro di Milano ospita la mostra “La città visibile” a cura di Giovanni Cerri e dedicata al giovane pittore comasco classe 1989 Filippo Cristini, trasferitosi a Milano dove tutt’ora vive e lavora dopo aver frequentato il liceo classico Alessandro Volta di Como.
Comunicato stampa
Lo Spazio Seicentro di Milano ospita la mostra “La città visibile” a cura di Giovanni Cerri e dedicata al giovane pittore comasco classe 1989 Filippo Cristini, trasferitosi a Milano dove tutt’ora vive e lavora dopo aver frequentato il liceo classico Alessandro Volta di Como.
Nucleo dell’esposizione, che presenta dieci quadri olio su tela di grandi dimensioni, è il paesaggio urbano milanese nel suo insieme, dalla periferia al centro.
Scrive Giovanni Cerri: “Le opere in mostra sono una rappresentazione di immagini di luoghi reali o rielaborati e interpretati sul filo di un ricordo dove la memoria aggiunge una componente poetica a ciò che è visibile dal vero. L'Arco della Pace, un ponte sul Naviglio, il Barrio's alla Barona, La Stazione Centrale, i grattacieli nascenti a City Life, quindi Milano. Oppure i più anonimi scheletri di impalcature o le solitarie ciminiere di una periferia estrema e sconfinata, di una qualsiasi città più o meno industriale.”
Nei quadri di Filippo Cristini gli elementi che disegnano lo skyline della città sembrano uscire fuori dalle nebbie velate bianche e grigie che la circondano. Le città di Filippo, in questo caso la sua Milano, sono essenziali e si riconoscono spesso nell’unico elemento architettonico che le compongono, lavorato con assiduità e delineato con forza sulla tela.
“L’intento documentario e storico-filologico” - sostiene Filippo Cristini - “sfuma dunque in favore di un’associazione tematica di cui vero protagonista si fa il tempo: i monumenti di ieri e il passato prossimo dell’archeologia industriale, la prefigurazione della rovina nelle grandiose architetture dell’oggi e l’archeologia del domani.
In tutto questo manca totalmente l’elemento umano ad abitare le architetture urbane disegnate e dipinte da Filippo Cristini. Ma non per caso, invece per scelta. E’ come se l’artista chiedesse a chi osserva i suoi quadri di non cercare nessuno, di non distrarsi, concentrandosi solamente sul racconto pittorico. Perchè l’unico essere umano è chi guarda il quadro, avendo così una prospettiva privilegiata.
*******************
Filippo Cristini è nato nel 1989 a Como, dove è cresciuto e si è formato sino al 2009 prima di spostarsi a Milano per iniziare la sua attività di pittore.
A Como ha frequentato il Liceo Classico Alessandro Volta, dove ha avuto come insegnante di Storia dell’Arte Alberto Rovi, che ha avuto un ruolo fondamentale per avvicinare Filippo Cristini alle arti visive accendendo in particolare l’interesse per l’urbanistica e per l’architettura.
Comincia a esporre nel 2009 mentre frequenta l’Università degli Studi di Pavia, dove si laurea in Filosofia nel 2014. Da allora ha tenuto diverse mostre collettive e personali tra Pavia, Como e Milano. Le prime influenze artistiche gli derivano dall’Espressionismo e dalla Nuova Oggettività, commiste con suggestioni provenienti dal Realismo Esistenziale.
Sotto la guida dell’artista Giovanni Cerri, dal 2015 si dedica a tempo pieno alla pittura, interessandosi soprattutto al tema del paesaggio postindustriale, che si configura nella sua ricerca anche come correlativo oggettivo di un luogo interiore.