Colore!!!
Mostra collettiva
Comunicato stampa
Per suscitare un'emozione un dipinto, un'opera d'arte ha bisogno di due componenti fondamentali: la forma e il colore. La forma può essere astratta oppure, come già analizzato nella precedente mostra, la raffigurazione di un soggetto concreto, il quale provoca nel riguardante una serie di stati d'animo. Dai primordi dell'arte il colore ha avuto una grossa rilevanza e l'uso dello stesso è stato un elemento che ha determinato l'esistenza di movimenti artistici e influenzato l'estetica di un determinato periodo storico. L'uso dei colori ha creato un vero e proprio linguaggio parallelo a quello della rappresentazione; durante il medioevo il rosso veniva associato alla divinità, il blu all'umanità, il color oro alla realtà trasfigurata, il verde veniva associato al concetto di speranza, il bianco alla fede e il nero alla penitenza. Artisti e filosofi cercarono di studiare anche scientificamente la natura del colore, nacquero così teorie che analizzano i meccanismi fisiologici della visione contribuendo alla nascita di nuove tecniche coloristiche; oltre a teorie che studiano l’aspetto prettamente trascendente, infatti Kandinsky e Itten esaminarono la funzione spirituale e mistico- esoterica del colore.
Le opere di Gianrico Agresta e Giulio Zanet risentono della forte influenza che il mondo della musica ha sui due artisti, nelle loro opere, come ogni buon compositore trovano le armonie ideali tra i colori, utilizzando forme geometriche astratte per risaltare i toni di una stessa tinta o creare contrasto tra differenti colorazioni.
Alessandra Carloni, nelle sue opere utilizza cromie che ci introducono nel suo immaginario fiabesco e surreale, dove pennellate rapide disegnano i suoi personaggi e gli scenari dove si svolgono le loro storie. I colori talvolta sono intensi, talvolta velati, ora tenui ora brillanti, impreziositi da tratti più o meno decisi.
Fabio Carmignani usa il colore e i suoi accostamenti per dare risalto alla volumetria delle capigliature delle figure femminili che popolano i suoi quadri, oppure li “ingabbia” in parallelepipedi e altre figure geometriche tridimensionali le creano paesaggi geometrici e surreali.
Romain Mayoulou, scompone l'immagine in frammenti, creando un mosaico di cromie, che volutamente vanno a contrastarsi per creare la volumetria dei suoi personaggi, oppure costruisce i suoi personaggi usando differenti toni della medesima tinta.
Daniele Mini, usando le cromie giuste riesce a ricreare l'illusione delle cromature delle auto anni'50, basta usare del bianco del grigio dell'azzurro e si materializzano sulla tela una Jaguar luccicante o una Cadillac. Gradazioni differenti di marrone creano il riflesso dell'acqua in un bicchiere, pennellate grigie e marroni sapientemente giustapposte creano il riflesso della tovaglia su una zuccheriera in metallo.
Marina Tabacco disegna con il colore, alterna tonalità fredde e calde, creando accenni di figurazione, talvolta i suoi personaggi sono maschere che fluttuano in ampie campiture colorate, accentuando il senso di sospensione temporale e mistero, che pervadono le opere dell’artista.