Joseph Beuys – La Tenda Verde (Das Grüne Zelt)
La mostra intende focalizzare la propria attenzione sull’attività di uno dei più noti artisti della seconda metà del secolo scorso come Joseph Beuys, privilegiando il suo rapporto con le istituzioni politiche e la minaccia della crisi ambientale.
Comunicato stampa
La Tenda Verde (Das Grüne Zelt)
Joseph Beuys e il concetto ampliato di ecologia
Sabato 5 novembre 2016 – Domenica 19 marzo 2017
Venerdì 4 novembre alle ore 18.00 inaugura La Tenda Verde (Das Grüne Zelt), a cura di Marco Scotini che si colloca quale terzo capitolo di un’ideale trilogia, concludendo il ciclo di mostre con cui il PAV si è proposto di ricostruire una possibile genealogia del rapporto tra pratiche artistiche e coscienza ecologica negli anni ’70 in Europa.
Facendo seguito a Earthrise. Visioni pre-ecologiche nell’arte italiana (2015) ed ecologEast. Arte e natura al di là del Muro (2016), questa nuova mostra intende focalizzare la propria attenzione sull’attività di uno dei più noti artisti della seconda metà del secolo scorso come Joseph Beuys, privilegiando il suo rapporto con le istituzioni politiche e la minaccia della crisi ambientale.
La mostra La Tenda Verde (Das Grüne Zelt), che coincide con il trentennale della scomparsa di Beuys (1986), vuole rendere omaggio all’autore della ‘scultura sociale’, proprio nel luogo fondato da Piero Gilardi che già nel 1967 fu il primo a scrivere di Beuys in Italia.
Nonostante la sterminata letteratura critica sull’attività dell’artista tedesco, soltanto in rari casi questa è riuscita a trasformare la matrice romantica e spirituale della parola natura in quella politica del termine ecologia. Tutto questo a dispetto del fatto che la prospettiva di Beuys militasse in quella direzione tanto da condurlo a presiedere alla fondazione del movimento tedesco dei Verdi che, per un breve periodo, lo ha visto candidato al Parlamento.
“Ovunque in futuro si dovranno innalzare tende verdi su tutto il pianeta! Dovranno essere le incubatrici di una nuova società” è il noto appello di Beuys che, nel 1980, accompagna la nascita del partito. Proprio un grande tendone di colore verde è, infatti, quello che fa la sua comparsa la mattina del 28 settembre 1980 nella Gustaf-Gründgens-Platz di Düsseldorf, di fronte all’edificio dello Schauspielhaus, opera di Alvar Aalto. La tenda allestita da Beuys assieme ai suoi collaboratori serve come reale e ideale punto di riferimento - di raccolta e di organizzazione - della prima campagna elettorale dei Verdi. Nell’autunno del 1980, di fatto, Beuys è candidato diretto dei Verdi per le elezioni del Bundesstag, assieme a Otto Schily, l’ex-avvocato difensore della RAF e successivo ministro degli interni. Come è noto, questa proposta sarà destinata all’insuccesso come già lo era stata la sua precedente candidatura con i Verdi tedeschi per il Parlamento europeo e per cui Beuys aveva concepito il suo noto poster elettorale L’invincibile (Bei dieser Wahl). Nonostante il ritiro immediato di Beuys dalla scena politica e l’astrattezza costitutiva di certe sue posizioni, una personalità fondamentale come Petra Kelly continuerà a considerare Beuys l'ideologo verde (der grüne Vordenker). E, senza questa esperienza, non sarebbe stata pensabile una delle più grandi azioni della sua ‘plastica sociale’: il progetto del 1982 7000 Querce.
Nella mostra, oltre questo capitolo, saranno presentate tutte quelle operazioni artistiche che, a partire dall’inizio degli anni ’70, hanno visto il progressivo consolidamento della consapevolezza ecologica di Beuys, indissociabile da una concezione della rigenerazione ambientale in senso allargato. L’azione Űberwindet endlich die Parteienddiktatur (Superate una volta per tutte la dittatura dei partiti) contro l’abbattimento di un’area boschiva di Düsseldorf; l’Aktion im Moor (Azione nella palude) contro la distruzione dell’equilibrio idrogeologico in Olanda assieme all’operazione Difesa della Natura e alla Fondazione per la rinascita dell’agricoltura, così come molti altri interventi fino al progetto 7000 Querce, saranno al centro dell’esposizione.
La mostra si avvale della collaborazione con la Fondazione Bonotto, Collezione Palli, l'Archiv Grünes Gedächtnis ed altre collezioni private.
All’interno delle iniziative previste per l’approfondimento della mostra Das Grünes Zelt le Attività Educative e Formative del PAV propongono MOVIMENTO TERRA, un laboratorio rivolto alle scuole superiori che trae ispirazione dall’esperienza di Joseph Beuys, un artista che ha saputo tradurre i suoi assunti teorici e politici in una pratica connotata dall’impegno civile in termini ecologici che, pur rivolgendosi a comunità ristrette, ha assunto un respiro universale. L’attività affronta il tema del bene comune, inteso come totalità planetaria da preservare, e sottende una grammatica collettiva che è propria di tutte le specie viventi dove gli individui in movimento producono una continua contaminazione tra locale e globale e dove le geografie e le culture si ridistribuiscono e mutano secondo criteri di adattabilità e incontro. Formalmente, durante l’attività, viene prodotto un elaborato collettivo a partire dall’esperienza materica con la terra e il suo significato simbolico per dar vita a una mappatura fatta di tracce e traiettorie verso nuovi mondi possibili.
Per partecipare alle attività è necessaria la prenotazione:
011 3182235 - [email protected]
Continua e-Contest, progetto di mediazione interattiva che durante la visita della mostra raccoglie i pensieri del pubblico per registrarne impressioni e considerazioni in una dimensione fluida e dialogante che permetterà la catalogazione dei più ampi e inediti contenuti. Il risultato del progetto in progress è fruibile all’interno del museo attraverso l’utilizzo del sistema QRcode e online alla pagina www.parcoartevivente.it/e-contest
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT.
The Green Tent (Das Grüne Zelt)
Joseph Beuys and the extended concept of ecology
Saturday 5 November 2016 – Sunday 19 March 2017
On Friday November 4 at 6 pm inaugurates The Green Tent (Das Grüne Zelt) curated by Marco Scotini that place itself as the third chapter of an ideal trilogy, finishing the cycle of exhibitions with which the PAV intended to reconstruct a possible genealogy of the relationship between the artistic practices and the ecological conscience during the 1970s in Europe.
Further to Earthrise. Visioni pre-ecologiche nell’arte italiana (2015) and ecologEast. Arte e natura al di à del Muro (2016), this new exhibition aims to focus on the activity of one of the most notorious artists from the second half of the last century such as Joseph Beuys, favouring his relationship with the political institutions and the threat of the environmental crisis.
The exhibition The Green Tent (Das Grüne Zelt), which coincides with the thirtieth anniversary of Beuys’ death (1986), aims to be a tribute to the author of the ‘social sculpture’, inside the institution founded by Piero Gilardi, who was the first Italian to write about Beuys, as early as in 1967.
Despite the endless critical literature about the German artist’s activity, just in rare circumstances it has managed to transform the romantic and spiritual origins of the word nature into the political one of the term ecology. All this in spite of the fact that Beuys’ perspective was strongly militating in that direction, leading him to chair the constitution of the German Greens movement that saw him, even if for a short time, as a candidate for the parliament.
“In the future green tents will need to be raised everywhere all over the planet! They will be the incubators of a new society” is the well-known Beuys’ appeal that in 1980 accompanied the birth of the Green Party. As a matter of fact a large green tent made its appearance on the morning of September 28 1980 in Düsseldorf’s Gustaf-Gründgens-Platz, opposite the Schauspielaus building, a work by Alvar Aalto. The tent set up by Beuys together with his collaborators is of help both as a real and as an ideal reference point – of meeting and organization – for the first Greens’ electoral campaign. During the autumn of 1980, Beuys was, in fact, a direct Greens’ candidate for the Bundestag elections together with Otto Schily, the ex-defence lawyer of the RAF and next Home Secretary. As it is well known, this proposal was destined to fail, just as it happens to his previous candidature with the German Greens had been for the European Parliament elections and for which Beuys conceived his renowned electoral poster The Invincible (Bei dieser Wahl). Despite Beuys’ immediate withdrawal from the political scene and the fundamental abstract nature of some of his positions, a crucial character such as Petra Kelly will continue to consider Beuys as the green ideologue (der grüne Vordenker). Furthermore without this experience it would not be imaginable one of his ‘social plastic’ bigger actions: the 1982 project 7000 Oaks.
In the exhibition, beyond this chapter, all those artistic operations that, starting from the early 1970s, saw the progressive consolidation of Beuys’ ecological awareness and that can’t be separated from an idea of environmental regeneration in a broader sense will be presented. The action Űberwindet endlich die Parteienddiktatur (Overcome the dictatorship of the parties for once and for all) against the deforestation of a wooded area in Düsseldorf; Aktion im Moor (Action in the swamps) against the destruction of the hydro-geological equilibrium in Holland together with the operation Difesa della Natura (Defence of Nature) and the Fondazione per la rinascita dell’agricoltura (Foundation for the agriculture’s rebirth), just as many other interventions till the 7000 Oaks project, will be the focus of the exhibition.
The exhibition takes advantage of the collaboration with the Fondazione Bonotto, the Collezione Palli, the Archiv Grünes Gedächtnis and other private collections.
Within the initiatives provided for the in-depth analysis of the exhibition Das Grünes Zelt the PAV’s Attività Educative e Formative suggest MOVIMENTO TERRA, a workshop for the high schools that is inspired by the experience of Joseph Beuys, an artist that knew how to translate his theoretical and political assumptions into a practice characterized by the civic commitment on ecological bases that, even if addressing small communities, it has taken an universal scope.
The activity deals with the theme of the commons, interpreted as a planetary entirety that needs to be preserved, and it imply a collective grammar that is typical of all the living species where the individual in motion produce a continue contamination between local and global, and where the geographies and the cultures redistribute and change according to parameters of adaptability and meeting. Formally during the activities an elaborate is collectively produced moving from an experience of matter with the land and his own symbolic meaning for giving life to a mapping made of footprints and trajectories towards possible new worlds.
For taking part in the activities it is essential to make a reservation:
011 3182235 - [email protected]
The e-Contest carry on. It is a project of interactive mediation that during the visit of the exhibition receive the audience thoughts for take notes of the sensations and the considerations in a shifting and talking dimension that will allow the cataloguing of the more broad and innovative subjects. The outcome of the project in progress can be used both inside the museum through the application of the system QRcode and online at the page www.parcoartevivente.it/e-contest
The exhibition has been realized with the support of the Compagnia di San Paolo and the Fondazione CRT.