Ai Weiwei Fragments
La Collezione del Castello di Rivoli cresce: Ai Weiwei. L’opera Fragments, 2005 di Ai Weiwei allestita nella sala 18 al secondo piano del Museo, è ora visibile al pubblico.
Comunicato stampa
Nell’ambito di un piano di accrescimento della Collezione del Castello di Rivoli, dopo le recenti acquisizioni di opere di Wael Shawky e Adrián Villar Rojas da parte della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea – CRT in comodato al Museo, e in seguito alla donazione dell’opera di Ed Atkins, si aggiunge ora l’opera dell’artista cinese Ai Weiwei Fragments (Frammenti), 2005, proveniente dalla collezione di Uli Sigg e donata al museo M+ che sarà inaugurato nel 2019 a Hong Kong.
Il prestito di questa importante opera di Ai Weiwei al Castello di Rivoli rappresenta l’avvio di un programma di sinergie e scambi culturali con questa nuova prestigiosa istituzione museale cinese. Il programma prevede la realizzazione di molteplici iniziative, tra cui lo scambio di opere appartenenti alle rispettive collezioni, e manifesta la grande vitalità del Castello di Rivoli sulla scena internazionale.
Fragments, 2005, è allestita nella sala 18 della Residenza Sabauda, la grande sala aulica posta al centro del percorso espositivo. Inclusiva di tavoli, sedie e sgabelli, l’opera si articola in pilastri e travi in legno di templi della dinastia Qing (1644-1911) distrutti dal regime e provenienti dalla regione del Guangdong. Simili a braccia che si intrecciano, i possenti elementi lignei che definiscono la struttura dell’opera sono disposti dall’artista secondo uno schema che corrisponde graficamente alla mappa della Cina. Complesso sistema in delicato equilibrio, la monumentale installazione di Ai Weiwei può essere interpretata come una potente metafora della realtà odierna e della fragilità che si cela dietro alle manifestazioni di potere.
Ai Weiwei (Pechino, 1957) è un artista, designer e attivista cinese. Figlio del poeta dissidente Ai Qing, Ai Weiwei si è diplomato all’Accademia del Cinema, per poi dedicarsi alla pittura. Nel 1981 si trasferisce a New York dove frequenta la Parsons / The New School For Design. Nel 1993 torna in Cina. Collabora alla fondazione della comunità artistica di Pechino. Nel 1997 è cofondatore e direttore artistico dell’Archivio delle arti cinesi (CAAW). Nel 1999 inizia a occuparsi di architettura e apre il suo studio nella periferia nord di Pechino in un quartiere interamente disegnato dall’artista con edifici moderni e lineari in mattoni rossi.
Ha collaborato come consulente artistico con gli architetti Herzog & de Meuron alla realizzazione del Beijing National Stadium in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008 (il cosiddetto “nest” o nido) e, successivamente, al loro progetto di padiglione temporaneo alla Serpentine Gallery di Londra. Come attivista, Ai Weiwei è ricordato per le sue aperte critiche al Governo Cinese in materia di democrazia e diritti umani. Nel 2007 partecipa a documenta 12 a Kassel dove porta 1000 cinesi a visitare la mostra e vince il premio Arnold Bode. Per la sua opposizione al regime, nel 2011 viene recluso per 81 giorni e confinato in una località segreta. La notizia dell’arresto viene ripresa da tutta la stampa internazionale. Il Guggenheim Museum di New York inizia una campagna in difesa di Ai Weiwei nel mondo dell’arte. Uli Sigg è tra i primi collezionisti a raccogliere le sue opere.
Il 28 ottobre prossimo si apre a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino la mostra Around Ai Weiwei. Photographs 1983-2016 sul lavoro fotografico e video dell’artista cinese.