Paolo Cavinato – Hidden Steps

Informazioni Evento

Luogo
THE FLAT - MASSIMO CARASI
Via Paolo Frisi 3, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato, ore 14 >19.30 o su appuntamento

Vernissage
17/11/2016

ore 18

Artisti
Paolo Cavinato
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra offre una panoramica sulle nuove direzioni che l’artista ha sviluppato nel corso dell’ultimo anno e che sono culminate con la recente residenza ed esposizione all’Istituto di Cultura Italiano a Copenhagen.

Comunicato stampa

Paolo Cavinato, Hidden Steps

The Flat – Massimo Carasi è lieta di presentare la quarta personale di Paolo Cavinato.

La mostra offre una panoramica sulle nuove direzioni che l’artista ha sviluppato nel corso dell’ultimo anno e che sono culminate con la recente residenza ed esposizione all’Istituto di Cultura Italiano a Copenhagen.
Saranno presentati in galleria a Milano lavori appartenenti a serie differenti che appaiono tuttavia collegate idealmente tra loro, come a formare un’unica costellazione.
La "materia" per Cavinato assume un ruolo fondamentale in ognuna di queste serie.
Nei cicli "Spatial Conditions" e "Endless Houses" essa appare corrosa, quasi espulsa da un vortice temporale, come ad evocare la memoria della tradizione italiana.
La materia degli oggetti muta nuovamente invece nelle superficie lucide e riflettenti di "Hidden Steps" e "Wings" o si staglia come in un ologramma nelle città ideali in "Continuous City"
A condurre una linea comune in questi cicli di opere, persiste l’idea della ricerca in continuo divenire,
il processo di transizione da un intuizione a quella successiva.
Nuovamente il concetto di soglia come limite, confine o margine che sempre collega e distingue le due dimensioni dell’interno e dell’esterno, fa capolino nel lavoro di Cavinato.
In "Spatial Conditions" oggetti di piccole dimensioni riportano alla tradizione dell'arte medievale e rinascimentale, ed all’origine di un’organizzazione italiana dello spazio. Architettura e pittura qui sembrano fondersi in un tutt'uno.
La serie "Continuous City" riecheggia la città Ideale e ‘Calviniana’, filtrata da una futuristica visione della realtà urbana (il cui riferimento principale è Shanghai, in cui Cavinato ha vissuto per sei mesi durante una residenza).
Lo spazio è un luogo che si estende senza limiti, in cui le prospettive e i punti di vista divengono molteplici.
La nuovissima serie Wings (ottone galvanizzato in oro, argento o nichel) è la diretta continuazione delle opere precedenti (Continuos City o Interiors ). Le piccole "Wings" ne sono in effetti l'estrapolazione architettonica, resa ora tridimensionalmente.
"Hidden Steps", la nuova scultura di medie dimensioni articola ulteriormente il concetto di soglia in cui avviene il contatto tra due dimensioni temporali affiancate.

Paolo Cavinato (1975) vive e lavora tra Mantova e Copenaghen.

Dopo essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera e aver seguito un corso di regia cinematografica a Milano, a partire dal 2001 espone in diverse mostre personali (Milano, Londra, Berlino, New York) e già dal 1997 in altrettante collettive (Bruxelles, Istanbul, Cina e USA).
Nel 2005 partecipa alla mostra Home, evento della Biennale di Istanbul e nel 2008, vince il 3° Premio della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano.
È premiato dalla Royal British Society of Sculptors di Londra, la quale gli dedica una personale nel 2011.
Di recente è stato in residenza presso lo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai.
Le sue opere sono inoltre acquisite ed esposte in numerosi spazi pubblici e privati, tra cui: Boghossian Foundation a Bruxelles, Artphilein Foundation in Liechtenstein, Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, Museo di Palazzo Ducale a Mantova, Galleria Civica di Modena.

Cavinato utilizza diversi linguaggi espressivi per creare degli spazi multi-sensoriali o luoghi meditativi, in cui confluiscono immagini della realtà o immagini mentali. La sua ricerca parte dallo spazio fisico, concreto per arrivare, negli ultimi anni, allo spazio dell’assoluto, dove lo spettatore è attratto, quasi assorbito nelle opere. Sono talvolta luoghi sinestetici vivibili o attraversabili, talvolta una sorta di limbo tra finito e infinito, uno spazio in divenire continuo, un vuoto silenzioso.