Joykix – Gli Argonauti – Gli Argonauti

Informazioni Evento

Luogo
SURPLACE ART SPACE
via San Pedrino 4, Varese, Italia
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Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
11/12/2016
Artisti
Joykix
Curatori
Rossella Moratto
Generi
arte contemporanea, personale

Gli Argonauti, sopravvissuta vestigia della memoria collettiva, sono riproposti in chiave di pura immanenza, rappresentano la condizione umana nel momento di transizione dalla fine della modernità a un presente entropico, come una domanda senza risposta, nella irriducibile tensione verso l’immaginazione di un possibile orizzonte.

Comunicato stampa

Come nasce un’opera d’arte? È una domanda complessa, alla quale non sempre è possibile dare una risposta: un’immagine vista, una notizia letta sui giornali, a volte un suono. Può essere, quasi proustianamente, il rumore del motore entrobordo di un barcone, uno dei tanti che solcano le acque del Mediterraneo con esito incerto a innescare la miccia delle connessioni che trascendono l’evento concreto nella sintesi dell’opera. L’odissea epocale dei contemporanei Argonauti si rinnova, lasciandosi alle spalle la dimensione mitica e spirituale per diventare la metafora del viaggio – quello dei migranti di ogni epoca, passata presente e futura – e della tensione umana verso lo spostamento, spinto dalla necessità della fuga o dal desiderio della scoperta. Un percorso secolarizzato, allo sbaraglio, senza meta.
Joykix – scenografo di formazione – traduce queste suggestioni in una messinscena. La nuova narrazione, è restituita nella dimensione ambientale di una maquette teatrale i cui elementi sono nudi indizi, a volte ambigui, di un racconto che non ha un andamento univoco né un finale certo. Un’interpretazione immaginaria che sostituisce alla chiarezza teleologica la contraddittorietà del dubbio.
Gli Argonauti, sopravvissuta vestigia della memoria collettiva, sono riproposti in chiave di pura immanenza, rappresentano la condizione umana nel momento di transizione dalla fine della modernità a un presente entropico, come una domanda senza risposta, nella irriducibile tensione verso l’immaginazione di un possibile orizzonte.

Joykix, alias Fabrizio Longo
è scenografo e lavora dalla metà degli anni Novanta come progettista di allestimenti. Parallelamente porta avanti la sua ricerca creativa: attivista della scena underground milanese degli anni Ottanta e Novanta, è tra i fondatori del Virus e dell’Helter Skelter di Milano dove organizza attività culturali, artistiche e performative. Nella metà degli anni Ottanta è autore di pubblicazioni indipendenti, attore di numerose performance in spazi pubblici urbani e antagonisti, compositore di sonorità industriali. In quegli anni lavora a serie fotografiche e video super8 indagando le aree industriali dismesse. È tra gli ideatori della rivista Decoder e della ShaKe Edizioni, per cui crea progetti grafici e fotografici.
Dal 2008 si dedica all’arte visiva realizzando progetti che utilizzano fotografia, video e sperimentazioni sulla materia.