Attenzione: la percezione richiede impegno

Mosca, New York, Madrid, Barcellona. Quattro personali: nella città natale, nella capitale del suo Paese, nella capitale mondiale dell’arte, nel nuovo Eldorado. L’artista è Antoni Muntadas. E noi l’abbiamo “seguito” passo passo.

Conoscere per comprendere l’arte di Antoni Muntadas (Barcellona, 1942) non è un’operazione disinteressata. Capirne l’essenza del messaggio, la struttura fisica e le scelte estetiche poco ortodosse che ne accompagnano la realizzazione è un atto che richiede una particolare attenzione. Ciò è dovuto al fatto che le sue opere sono dei complessi contenitori d’informazione critica realizzati con diversi mezzi espressivi e che dunque sovvertono, capovolgono e contraddicono le convenzionali regole della percezione dell’oggetto artistico. I suoi lavori sono “artefatti” – così li definisce lo stesso artista – che si modulano in conformità a una distanza critica dall’estetica convenzionale, si scontrano con l’idea di una contemplazione statica e richiedono una percezione viva, dinamica, critica. Si tratti d’installazioni, architetture, video, fotografie, testi, pubblicazioni, website, net art o interventi pubblici; i suoi artefatti sono sempre la concretizzazione di un’idea nata da una “necessità” soggettiva ed elaborata per mezzo della ricerca, dei processi critici, della contestualizzazione, del site specific e del time specific.
Avvisare sulla complessità dell’opera di Muntadas, fin dalla premessa, suggerisce al pubblico delle sue mostre di assumere un atteggiamento attivo e partecipe, sempre e quando sia interessato a leggerne il messaggio e a interpretarlo. Per chi, dunque, fosse interessato a conoscerne il lavoro, le opportunità non mancano. Quattro, infatti, sono le istituzioni museali che attualmente presentano alcune delle sue opere più importanti.

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Antoni Muntadas - Entre/Between - veduta della mostra presso il Reina Sofia, Madrid 2011

Iniziamo con il Museo Centro de Arte Reina Sofía, che dedica all’artista catalano una necessaria e dovuta retrospettiva delle sue opere. Entre/Between, questo il titolo della mostra curata da Daina Augaitis, sistematizza il lavoro di Muntadas in modo decisamente non convenzionale. Piuttosto che cronologicamente, le sue opere sono state ordinate per aree tematiche denominate Costellazioni: Micro spazi, Paesaggi mediatici, Sfere del potere, Costruzione della paura, Spazi dello spettacolo, Spazi pubblici, L’archivio, Zone di traduzione e Sistemi dell’arte.
A queste nove Costellazioni si aggiunge Situación (2011), l’ultimo progetto dell’artista, che analizza e riflette sull’ampliamento del Reina Sofia a opera di Jean Nouvel, sviluppato nello spazio interstiziale tra lo storico edificio Sabatini e il nuovo corpo architettonico progettato dall’architetto francese. La mostra presenta quindi i principali temi d’interesse trattati da Antoni Muntadas, mostrandone quella coerenza per la ricerca e l’analisi che ha contraddistinto il suo lavoro fin dall’inizio della carriera. Già negli anni 70, infatti, definiva “soggettività critica” la pratica individuale e personale che lo conduce a osservare e segnalare fatti che lo preoccupano o su cui è in disaccordo. Così ricerca quegli interstizi dell’entre-tra-between che spesso non sono facilmente percepibili.

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Antoni Muntadas - Entre/Between - veduta della mostra presso il Reina Sofia, Madrid 2011

Su questa premessa è allestita la mostra del Reina Sofia: sul mostrare cioè le necessità di un artista che potremmo definire un lettore della realtà fisica, virtuale e massmediatica. Quest’ultima forse più delle altre comprende un’analisi maggiormente meditata, in quanto il “media landscape”, come lui stesso definisce quel vasto paesaggio massmediatico che gli fornisce il materiale d’analisi e d’interpretazione, rappresenta il fulcro del controllo e della manipolazione sociale.
Questo tema domina la mostra allestita nel Bronx Museum of the Arts, curata da José Roca e intitolata appunto Muntadas: Information>>Space>>Control. Sette sono i lavori allestiti nello spazio di New York, tra i quali Fear/Miedo (2005) e Miedo/Jauf (2007), due video nati dall’esigenza di analizzare le realtà di frontiera tra Messico e Stati Uniti e tra Marocco e Spagna, e un recente lavoro intitolato Alphaville e outros (2011), un video che ricostruisce con amara ironia una città brasialiana di godardiana memoria, in cui l’idea di sicurezza e benessere si ottengono per mezzo del controllo e della manipolazione dello spazio fisico.

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Antoni Muntadas - Information>>Space>>Control - veduta della mostra presso il Bronx Museum of the Arts

Il MACBA di Barcellona espone invece Between the Frames: The Forum (Barcelona), 1983-1993 (2011), una complessa videoinstallazione in cui Muntadas analizza il sistema artistico degli anni ’80, e oltre. L’opera include otto “capitoli” (tra i 15 e i 45 minuti) per una durata complessiva di 260 minuti di proiezione. Nell’edizione finale dell’opera sono stati eliminati quasi 190 ore di interviste fatte a mercanti d’arte, galleristi, collezionisti, guide, gestori museali, critici e specialisti in generale. L’ultimo capitolo, significativamente intitolato Epílogo, raccoglie le opinioni di diversi artisti sul sistema dell’arte. Gli intervistati spiegano i loro valori, necessità e responsabilità di fronte al loro lavoro e al loro pubblico. Nonostante le domande siano uguali per tutti, il video mostra una varietà di opinioni molto spesso contrapposte tra di loro.
Warning: Perception requires involvement
è il titolo della mostra curata da Daria Pyrkina e allestita all’interno delle sale del National Centre for Contemporary Arts di Mosca. Il titolo deriva dalla famosa scritta elaborata dall’artista nel 1999 e presentata per la prima volta a Ginevra. In Italia abbiamo avuto occasione di leggerla sulla facciata del Padiglione Spagna della Biennale di Venezia del 2005.

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Antoni Muntadas - Entre/Between - veduta della mostra presso il Reina Sofia, Madrid 2011

La mostra si sviluppa in due sessioni: la prima presenta un lavoro inedito, On translation: Stand by: Moscow, realizzato appositamente per e su Mosca. Si tratta di un corpus di fotografie che continua il ciclo di On Translation: Stand by che, iniziato nel 2005, mostrava immagini fotografiche di lunghe file di persone in attesa. La versione per Mosca mostra, per mezzo d’immagini d’archivio e non, la trasformazione delle lunghe code umane dal periodo sovietico a quello post-sovietico.
La seconda parte della personale raccoglie un gruppo di opere che rappresentano le inquietudini artistiche di Antoni Muntadas dagli anni ’70 agli anni ’90 (The Last Ten Minutes, 1977; Video Is Television?, 1989; The Limusine Project, 1990; Portrait, 1994; La Siesta, 1995) ma anche alcuni dei progetti più recenti della serie On Translation. L’elemento essenziale di quest’ultima serie è senza dubbio ciò che si considera intangibile, segreto e, per certi aspetti, poetico. Per mezzo dell’osservazione e della traduzione culturale, Muntadas si propone di interpretare parole e immagini, di comprendere le diversità, di svelare l’invisibile e mostrare ciò che è simbolizzante o simbolizzato.

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Antoni Muntadas - Information>>Space>>Control - veduta della mostra presso il Bronx Museum of the Arts

Nel complesso, le mostre dedicate a Muntadas tendono a chiarire e spiegare un lavoro artistico che da oltre quarant’anni analizza temi e situazioni sociali, culturali, politici e mediatici. Temi cioè che interessano la vita di ognuno di noi e che quindi richiederebbero una partecipazione più attiva nel momento in cui decidiamo di conoscerne il lavoro. Attenzione, sembra dire Muntadas, siamo tutti implicati in questo complesso gioco della realtà in cui tradurre è una sfida ma anche un dovere. La complessità della sua opera è quindi una richiesta d’intenzioni. Quali sono le nostre davanti a un’opera, alla società, alla cultura, all’informazione, in una parola, alla vita?

Modesta Di Paola

Mosca // fino al 25 dicembre 2011
Warning: Perception requires involvement

NCCA

www.ncca.ru
New York // fino al 16 gennaio 2012
Information>>Space>>Control
BRONX MUSEUM OF THE ARTS
www.bronxmuseum.org

Madrid // fino al 26 marzo 2012
Entre/Between
MUSEO REINA SOFÍA
www.museoreinasofia.es

Barcellona // fino al 30 aprile 2012
Between the Frames (les transcripcions)

MACBA
www.macba.es


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