Il direttore giusto per Museion? Deve ancora nascere. Resta Letizia Ragaglia, ma ogni anno ci sarà un co-direttore nuovo di zecca. Quando i musei non sanno più che inventarsi…
Una cosa è certa: nulla da queste parti è già scritto. Lungi da queste latitudini la pratica tipicamente italica, o forse latina, che troppo spesso trasforma l’assegnazione di un incarico – o di una “poltrona”, se vogliamo – in una semplice ratifica di scelte già fatte. Ma qui siamo nella “teutonica” Bolzano, e capita anche […]
Una cosa è certa: nulla da queste parti è già scritto. Lungi da queste latitudini la pratica tipicamente italica, o forse latina, che troppo spesso trasforma l’assegnazione di un incarico – o di una “poltrona”, se vogliamo – in una semplice ratifica di scelte già fatte.
Ma qui siamo nella “teutonica” Bolzano, e capita anche questo. Ovvero che nel procedimento di selezione per la direzione del Museion, dall’esame di numerose candidature non siano emerse “personalità in grado di soddisfare tutti i criteri richiesti dal bando e corrispondere alle peculiarità dell’istituzione e del territorio”. Dunque? Spazio al “primo dei non eletti”? O – diononvoglia – alla chiamata diretta?
Niente di tutto questo: il Collegio dei fondatori opta per un’inedita formula gestionale, che vedrà in futuro la direzione supportata da guest curators, che si alterneranno annualmente stabilendo di volta in volta un tema annuale, la mostra principale e il rispettivo programma collaterale. Tradotto: Letizia Ragaglia, alla guida di Museion come direttrice ad interim dal 2009, sarà direttrice “dimezzata”, responsabile della gestione operativa ma ogni anno affiancata dall’ospite di turno. A proposito, ospite scelto da chi?
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