La multiforme bellezza dei Maya. A Verona
Il Palazzo della Gran Guardia di Verona ospita una rassegna dedicata alla civiltà dei Maya. Tra preziosi reperti archeologici e azzeccate ricostruzioni. Il tutto usando la bellezza come chiave interpretativa.
![La multiforme bellezza dei Maya. A Verona](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Monumento-14-Toniná-Chiapas-Periodo-Classico-tardo-600-900-d.C.-INAH-Museo-de-Sitio-de-Toniná-Ocosingo-Chiapas.jpg)
Con Maya. Il linguaggio della bellezza, la mostra organizzata dal Governo della Repubblica, Ministero della Cultura e Instituto Nacional de Antropología y Historia messicani con Arthemisia Group e Kornice, promossa dal Comune di Verona e AMO, si compie un percorso tematico, storico e stilistico alla scoperta dell’antica civiltà mesoamericana, di cui si ha testimonianza non solo in Chiapas, Yucatán, Quintana Roo, Campeche, ma anche in Belize, Salvador e Guatemala. Compongono la rassegna oltre 250 reperti, provenienti dai principali musei del Messico, che abbracciano i periodi Preclassico, Classico e Postclassico (dal 2000 a.C. al 1542 d.C.): steli monumentali con scrittura glifica, sculture, porzioni di architravi o elementi decorativi in stucco, figure in terracotta e in pietra, strumenti musicali, maschere funerarie in giada, gioielli, recipienti, portastendardi e incensieri dalle fattezze animali o fantasiose.
La mostra è suddivisa in quattro sezioni, in cui i reperti sono illustrati alla luce delle principali concezioni della bellezza Maya: Il corpo come tela, Il corpo rivestito, La controparte animale, I corpi della divinità.
CORPO UMANO E MONDO ANIMALE
Nella sezione Il corpo come tela si ammirano pezzi funerari o architettonici in cui il corpo o il viso illustrano la personificazione, spesso collegata a riti di passaggio, sacrifici, danze, oppure il cambiamento di stato (ad esempio la prigionia), la metamorfosi (la fertilità o il momento del trapasso). Volti e capi sono i più diffusi: i visi evidenziano le pratiche della scarificazione e della limatura dei denti, gli elementi decorativi delle teste sono rappresentativi dell’importanza che si conferiva a questa come sede della coscienza.
Il corpo rivestito presenta gioielli, figure antropomorfe e oggetti di uso personale provenienti da contesti molto diversi, dalle collane di giada poste in bocca al defunto per augurare un buon “passaggio” alle figure di prigionieri inginocchiati e dai polsi legati.
La controparte animale evoca la ricca iconografia e simbologia zoologica Maya: pipistrello, scimmia, tartaruga, rettile, coccodrillo, uccello, armadillo, farfalla e infine il giaguaro, venerato e temuto tanto da esser scelto dai sovrani come proprio alter ego, per esempio dal “Grande Artiglio Ardente” di Tikal.
ALLE RADICI DI UNA CIVILTÀ
La sezione I corpi della divinità riunisce rappresentazioni di esseri sovrannaturali e signori divini, dal carattere celeste come il “Signore Volto Solare” o da forme zoomorfe come Cauac, Signore della Terra, figure in cui la compenetrazione con gli uccelli simboleggia il contatto con il mondo celeste e quella con i pipistrelli il rapporto con l’inframondo.
La colossale esposizione veneta si propone di illustrare al meglio l’evoluzione dei concetti di bellezza e bruttezza e, in generale, la rappresentazione del corpo, animale, umano, divino, secondo il popolo Maya. Si individuano stilizzazioni ricorrenti, ma anche una variabilità di personalizzazioni e un minimalismo quasi grafico nella restituzione di espressioni terrifiche o serene, che ci appaiono oggi sorprendentemente moderne.
Sara Bonfili
![Monumento 14 - Toniná, Chiapas, Periodo Classico tardo (600-900 d.C.) - INAH, Museo de Sitio de Toniná, Ocosingo, Chiapas](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Monumento-14-Tonin%C3%A1-Chiapas-Periodo-Classico-tardo-600-900-d.C.-INAH-Museo-de-Sitio-de-Tonin%C3%A1-Ocosingo-Chiapas-768x578.jpg)
![Recipiente con coperchio con scena mitica - Becán, Campeche, Periodo Classico iniziale (250-600 d.C.) - INAH, Museo Arqueológico de Campeche, Fuerte San Miguel, San Francisco de Campeche, Campeche](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Recipiente-con-coperchio-con-scena-mitica-Bec%C3%A1n-Campeche-Periodo-Classico-iniziale-250-600-d.C.-INAH-Museo-Arqueol%C3%B3gico-de-Campeche-Fuerte-San-Miguel-San-Francisco-de-Campeche-Campeche-768x512.jpg)
![Tavola dei 96 glifi - Palenque, Chiapas, Periodo Classico tardo (600-900 d.C.) - INAH, Museo de Sitio de Palenque Alberto Ruz Lhuillier. Palenque, Chiapas](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Tavola-dei-96-glifi-Palenque-Chiapas-Periodo-Classico-tardo-600-900-d.C.-INAH-Museo-de-Sitio-de-Palenque-Alberto-Ruz-Lhuillier.-Palenque-Chiapas-768x341.jpg)
![Incensiere - Mayapán, Yucatán, Periodo Post-Classico tardo (1250-1527 d.C.) - INAH, Museo Regional de Antropología, Palacio Cantón, Mérida, Yucatán](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Incensiere-Mayap%C3%A1n-Yucat%C3%A1n-Periodo-Post-Classico-tardo-1250-1527-d.C.-INAH-Museo-Regional-de-Antropolog%C3%ADa-Palacio-Cant%C3%B3n-M%C3%A9rida-Yucat%C3%A1n.jpg)
![K'inich Janaab Pakal - Palenque, Chiapas, Periodo Classico tardo (600-900 d.C.) - INAH, Museo Nacional de Antropología, Ciudad de México, D.F.](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Kinich-Janaab-Pakal-Palenque-Chiapas-Periodo-Classico-tardo-600-900-d.C.-INAH-Museo-Nacional-de-Antropolog%C3%ADa-Ciudad-de-M%C3%A9xico-D.F.-768x988.jpg)
![Maya. Il linguaggio della bellezza - exhibition view at Palazzo della Gran Guardia, Verona 2016](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Maya.-Il-linguaggio-della-bellezza-exhibition-view-at-Palazzo-della-Gran-Guardia-Verona-2016-768x513.jpg)
![Maya. Il linguaggio della bellezza - exhibition view at Palazzo della Gran Guardia, Verona 2016](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Maya.-Il-linguaggio-della-bellezza-exhibition-view-at-Palazzo-della-Gran-Guardia-Verona-2016-1-1-768x432.jpg)
![Maya. Il linguaggio della bellezza - exhibition view at Palazzo della Gran Guardia, Verona 2016](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/01/Maya.-Il-linguaggio-della-bellezza-exhibition-view-at-Palazzo-della-Gran-Guardia-Verona-2016--768x432.jpg)
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati