Baudelaire è vivo e vive a Bari. In un fumetto
Tutti i poeti scompaiono, ma non è detto che un giorno o l'altro non ritornino, magari vestititi con giacche, anfibi e spillette punk. Charles è l'ultimo fumetto di Alessandro Tota, e parla di Baudelaire, poeta maledetto... precipitato a Bari.
Charles è l’ultima fatica di Alessandro Tota (Bari, 1982), rodato fumettista italiano di base a Parigi, tra i fondatori della rivista Canicola e firma del fumetto nostrano tra le più riconosciute in ambito internazionale.
L’opera, di recente pubblicata per Coconino/Fandango, è una divertente raccolta di storielle illustrate realizzate dall’autore in periodi differenti. Accorpate in un unico libricino – più vicino alla forma carnet d’artista che a quella di un romanzo vero e proprio –, ciascuna di queste storielle (di poche pagine ognuna) racconta le dissacranti avventure di Charles Baudelaire, piombato – non si sa come, non si sa perché – nella Bari dei nostri giorni.
BAUDELAIRE IN SALSA PUNK
Nel capoluogo pugliese il poeta maledetto incontra una sgangherata banda di adolescenti scansafatiche, che immediatamente si affezionano a lui, facendolo entrare nel gruppo, accogliendolo prima come mentore, e infine come amico nonostante la differenza di età.
Charles, come lo chiamano i ragazzi, è infatti dipinto da Tota come un vecchio punk, per certi versi tenero e impacciato, per altri scorbutico e inquieto, legato al gruppo di adolescenti, ma immancabilmente condizionato da lunatici cambi di umore che lo portano a coltivare in solitudine le angosce e le inquietudini più profonde.
“Charles è un tipo tutto sommato simpatico. Un po’ incazzoso, ma innamorato delle cose belle”, racconta Tota. “Ho iniziato a lavorare sul personaggio dopo aver letto i suoi diari, dai quali viene fuori un intellettuale parecchio incline allo sberleffo verso i contemporanei e le convenzioni della sua epoca. Ne emerge un uomo complesso, irrisolto, preda di grandi entusiasmi e cocenti disillusioni… insomma, assolutamente vivo”.
COMPAGNI DI SBRONZE E POESIA
Abbandonati gli abiti ottocenteschi, ma conservata ben intatta l’anima da dandy, Charles si trascina per le vie del capoluogo pugliese in giacca di jeans e anfibi neri, ritrovandosi coi ragazzi, fumando pakistano sulle panchine del parchetto o bevendo vino da discount sulle scalinate delle Poste.
Tra scene comiche e situazioni paradossali, questo mito (demitizzato) della letteratura non smette di regalare perle di poesia ai suoi compagni, incantandoli e perfino commuovendoli, come quando, dopo una notte passata a far baldoria, si abbandona a riflessioni esistenziali davanti allo spettacolo del mare.
Per queste ragioni il lavoro di Tota sembra un esempio brillante del mestiere del fumettista, in grado di (ri)creare in poche pagine un personaggio complesso, che vive delle sue stesse contraddizioni, ma che tuttavia viene delineato con leggerezza, decontestualizzato per esser reso odierno, e soprattutto vicino al lettore.
“Rendere Charles Baudelaire attuale non è stato difficile perché è attuale già di per sé, come lo sono i classici” sottolinea l’autore. “Detto questo, il mio Baudelaire è un’invenzione, è un po’ come se io fossi un attore che deve preparare un ruolo. Perché il fumettista questo fa: studia, cerca, si informa, ma soprattutto inventa”.
E alla fine dell’ultima pagina, in fondo in fondo, vorresti che Baudelaire fosse almeno un poco amico anche tuo.
Alex Urso
Alessandro Tota – Charles
Coconino Press, Bologna 2016
Pagg. 96, € 10
ISBN 9788876183188
www.fandangoeditore.it/categoria-prodotto/marchi-editoriali/coconino-press/
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