Cecilia Mentasti – Kunstellationen
Prima personale di Cecilia Mentasti, la cui fascinazione artistica parte dagli studi su Mnemosyne, l’atlante delle immagini raccolte dallo storico tedesco Aby Warburg.
Comunicato stampa
Nel 1968 la filosofa tedesca Hanna Arendt scrive un saggio su Walter Benjamin e, riprendendo una poesia shakespeariana, lo descrive come un “pescatore di perle”, indicando un ricercatore attratto dalle cose inutili e dimenticate dalla storia, ma mutate dal tempo e valutate con lo stupore di un bambino.
Per Cecilia Mentasti simile è il compito di un artista: immergersi nelle acque della memoria per insegue il processo della costruzione di un’immagine.
Kunstellationen, a cura di Vincenzo Argentieri, in esposizione dal 16 gennaio al 7 febbraio 2017 presso la GAR – Galleria Artepassante di Repubblica di Milano, è la prima personale di Cecilia la cui fascinazione artistica parte dagli studi su Mnemosyne, l’atlante delle immagini raccolte dallo storico tedesco Aby Warburg.
La memoria è il dispositivo di raccolta delle temporalità e diventa forma nelle opere dell’artista tramite la stratificazione della carta. La sua metodologia linguistica è una costruzione di un’immagine tridimensionale. Cecilia prende un blocco di carta di diverse dimensioni, gli imprime una forma per via di togliere e avvia il processo di cristallizzazione. Il risultato ottenuto è una struttura (quasi) totalmente inventata di un edificio sezionato, un palazzo mentale, un labirinto in cui l’uomo cerca di ritrovare se stesso tra le architetture del tempo.
Il titolo della mostra è un gioco di parole tra “kunst” dal tedesco “arte” e “konstellationen” dal tedesco “costellazione”. Quest’ultimo è anche il titolo della serie più recente dell’artista, una produzione di tante piccole costruzioni (sempre di carta) che accompagnano lo spettatore all’interno del percorso espositivo della mostra.
Cecilia Mentasti (Varese 1993) frequenta il biennio specialistico della Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il suo lavoro artistico, partito dalla pittura informale, è mutato nel corso degli anni universitari per approdare ad aspetti più formali e tridimensionali del linguaggio artistico. Per due edizioni consecutive (2015 e 2016) viene selezionata per esporre in occasione di Accademia Aperta. Nel 2016 vince il premio “Acqua dell’Elba”. Le mostre più importanti: mostra collettiva del corso di pittura del Prof. Renato Galbusera presso l’Accademia di Belle Arti di Bucarest (2013); bipersonale A Strati, con Vincenzo Argentieri, presso la Villa Schleiber di Quartoggiaro, Milano (2015); edizione 2016 del concorso Meno30, promosso dal Progetto Artepassante, presso il Castello Visconteo di Abbiategrasso, Milano; edizione 2016 di Pozzo di Goti in Arte presso Barcellona Pozzo di Gotto, Messina; TRAPARENTESI – Molteplicità, a cura di OUT 44 presso la Villa Brivio di Nova Milanese, Monza Brianza (2016).