Trame a colori. La pittura di Titina Maselli a Venezia
Fondazione Querini Stampalia, Venezia – fino al 5 marzo 2017. Una trentina di opere dell’artista romana animano le candide pareti della sede lagunare. Lasciando emergere storie dai colori accesi, impigliate in ragnatele di geometrie lucide, che ne esaltano la materia.
Reticoli di linee, colori dai registri intensi – giustapposti secondo una logica fondata sull’impatto –, effetti ottici che non lasciano margine al caso. Sono questi gli elementi chiave della pittura di Titina Maselli (Roma, 1924-2005), l’artista affascinata dalla superficie urbana e votata a un astrattismo organico, concreto, dove si intersecano suggestioni futuriste e pop. La mostra, curata da Chiara Bertola con il supporto della Galleria Massimo Minini, schiude lo sguardo su uno stile asciutto, quasi tagliente, eppure capace di calamitare l’attenzione, imprigionandola nel fitto di trame vermiglio e fucsia, blu e gialle, che lasciano emergere lampi di storie da scoprire. Le tele, solcate da olio e acrilico, paiono acquisire una terza dimensione grazie a quelle stesse trame di linee e colori che le attraversano, spingendo l’occhio a individuare i dettagli di una vicenda solo in apparenza sommersa. Ecco allora che la fisionomia di un calciatore prende vita in una foresta di linee-segno che cedono il posto alla facciata di un grattacielo, lungo un interscambio percettivo destinato a non trovare fine. Proprio come accade nell’imponente Metro, una corsa pittorica dal sapore futurista che sprona a seguire un’infilata di vagoni a dimensione crescente. Lasciandosi alle spalle i cliché della pittura.
Arianna Testino
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