La familiarità del contemporaneo. Octavio Floreal a Torino
Galleria Riccardo Costantini Contemporary, Torino – fino al 4 febbraio 2017. Octavio Floreal attualizza nelle sue opere la riflessione sul profondo legame, dissonante e amorevole, fra arte e artigianato. Ma anche fra materia e pensiero.
L’idea di “manufatto” in ambito filologico implica una tradizione di testi e immagini trasmessa da un manoscritto all’altro. Vi è perciò un nesso inscindibile tra l’oggetto (il manoscritto in pergamena, papiro o carta) e la scoperta dell’origine del suo contenuto (ciò che interpreta il testo). L’acuta analisi della relazione tra l’origine della creazione artistica in quanto derivato della materia e la nascita del pensiero critico animato dall’idea trasmessa dall’opera rende Octavio Floreal (Las Palmas de Gran Canaria, 1966) sensibile al peso della creatività. L’artista reinterpreta lo scenario del sacrificio, della cura nella manualità e dell’estrema drammaticità del quotidiano, seguendo per due anni il modus operandi di due maestri del metallo, i fratelli Franco e Cesare, attraverso un percorso di studio e affezione tra l’analitico e il sentimentale. Dialogando con gli artigiani, Floreal restituisce la contesa fra tecnica e concetto in maniera calibrata e contemporanea. La mostra racconta la vita e l’evoluzione dell’uomo nel suo essere-nel-mondo: è un nuovo impulso di familiarità, nato dal tempo passato insieme ai due maestri, tutto proiettato alla conciliazione di due ambiti, spesso repressi da settori apparentemente rivali, che si completano e si scrutano vicendevolmente.
Federica Maria Giallombardo
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