Camera #4 – Il Naufragio
Camera #4 – Il Naufragio, installazione di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman, che sarà inaugurata sabato 28 gennaio nella Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Capannori, Lucca) per “Assemblaggi Provvisori”, manifestazione incentrata su tematiche legate alla identità di genere e all’individualità.
Comunicato stampa
L’installazione “Camera #4 – Il Naufragio” indaga sull’imposizione, attraverso l’educazione, della dicotomia tradizionale tra maschile e femminile, sulle ferite che essa crea e che restano aperte e sulla manipolazione alla quale ognuno di noi è sottoposto, provando a sovvertire l’esperienza dell’impossibilità dell’uomo di superare ogni “situazione-limite”. Situazioni intese come dei muri, nel pensiero di Karl Jaspers, contro cui l’uomo urta, sbatte e naufraga inevitabilmente senza possibilità di attuare un superamento, situazioni che non può modificare, ma solo portare a chiarezza.
Una grande installazione ambientale, in cui uno strato spesso di sabbia ricopre tutto il pavimento della stanza, si infiltra nelle stratigrafie e nelle fessure che si celano nel limite che divide le due categorie di maschile e femminile. I passi sono inevitabilmente rallentati e al visitatore si svelano alcuni elementi che mettono in discussione le certezze a cui la tradizione lo ha abituato. Strumenti chirurgici e oggetti di misurazione dilapidati e in disuso. Alcuni quaderni disposti su dei vetusti carrelli medici. Un grande lenzuolo ricamato e bruciato in cui i colori rosa e azzurro si dispongono come schiere ordinate, per poi dissolversi gradualmente in un paesaggio sconfinato. Una serie di video in cui una mano divarica e sutura, in modo reiterativo e alternato, le ferite di una tela. Tutti questi elementi vengono contenuti fra le pareti carbonizzate della sala, in netto contrasto con il soffitto azzurro che li sovrasta, creando un’atmosfera estraniante e sospesa in un tempo che non è quello che ci appartiene. Un naufragio in cui le prospettive si modificano attraverso oggetti sonori diramati sullo spazio. Un naufragio delle contrapposizioni radicate in cui le gradazioni si moltiplicano, si espandono e si diluiscono rovesciando ogni paradigma consolidato.
“Il genere deve essere costantemente riaffermato e pubblicamente esposto, attraverso l’interpretazione ripetuta di determinati atti in conformità con le norme culturali (essendo esse stesse costruzioni storiche e sociali e quindi variabili) che definiscono ‘mascolinità’ e ‘femminilità’”.
Deborah Cameron
“Camera #4 – Il Naufragio” continua un percorso, iniziato nel 2011, con una seconda tappa realizzata nel 2012 e una terza nel 2014, in cui due donne si sono interrogate sulle loro identità, sulle loro paure e sulla loro solitudine. L’installazione, accessibile a un visitatore alla volta, è visitabile fino al 25 giugno 2017.
L’appuntamento fa parte di “Assemblaggi Provvisori”, manifestazione dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta da Cecilia Bertoni, con concerti, incontri, installazioni, laboratori, mostre, performance, teatro ragazzi e residenze, incentrati sull’individualità in relazione e/o in conflitto con il genere e più specificamente con l’assenza di causalità e coincidenza tra il sesso biologico, il genere (mascolinità–femminilità) e l’orientamento sessuale.