I Think Art is…
Si tratta di brevissime riflessioni sul significato di arte, che danno il titolo al video, appunto “I think art is”. Sono ispirate a quelle che in termini giornalistico-televisivi vengono denominate “vox populi”, ovvero voci raccolte per strada interpellando i passanti e sondandone gli umori.
Comunicato stampa
Le "pillole d'arte" o meglio "briciole d'arte" come ci ha consigliato Luigi Ontani, nascono come costola di un format di sperimentazione proposto a Rai3 nel corso dell'anno 2016.
Si tratta di brevissime riflessioni sul significato di arte, che danno il titolo al video, appunto "I think art is". Sono ispirate a quelle che in termini giornalistico-televisivi vengono denominate "vox populi", ovvero voci raccolte per strada interpellando i passanti e sondandone gli umori. Le "briciole" partono quindi da una finalità divulgativa per un pubblico generalista, ma perdono man mano il presupposto di partenza e, pur mantenendo la stessa concisione delle vox - che può variare dai 20 ai 35 secondi tra botta e risposta - assumono forme diverse: teatrali, glamour, performative.
A circa sessanta - tra artisti, critici, giornalisti, scrittori, attori, galleristi, mecenati, persone comuni; da Michelangelo Pistoletto a Giosetta Fioroni, da Jannis Kounellis a Dacia Maraini, da Edoardo Albinati a Piera degli Esposti, da Marco Da Milano a Gregorio Botta, da Fabio Sargentini a Luigi Ontani, dalla giovane artista Veronica Montanino alla gallerista Viviana Guadagno, e poi Gianfranco Baruchello, Pablo Echaurren, Mario Desiati, Marco Tirelli, Kasia Smutniak, Pietro Fortuna, Ludovico Pratesi, Emmanuele Emanuele, Marco Da Milano, Giorgio De Finis, Luca Telese, Matteo Basilè, molti giovani artisti del Lanificio e studenti di accademia di belle arti ecc. - abbiamo rivolto la stessa domanda-riflessione che si è trasformata in un tormentone o anche in un testimone che viene ripetuto e passato di persona in persona: "Penso che l'arte sia...".
A questa domanda - ed è una incredibile constatazione su cui riflettere - nessuno dà la stessa risposta, ma ciascuno suggerisce un diverso ma sempre interessante modo di concepire l'arte.
Delle sessanta, sono state scelte e montate in sequenza una rosa di risposte - nonostante l'idea iniziale fosse quella di un work in progress di continuo sostituibile ed integrabile - dando compattezza temporale ad un video che si basa formalmente sull'idea pop della ripetizione e che, nella proiezione museale a loop su schermo monocanale, si trasforma in una sorta di viatico per i visitatori che stanno per varcare la soglia ed entrare nel magico (e spesso ignoto) mondo dell'arte.
Il video sarà proiettato a partire dal 3 febbraio 2017 nel Foyer del MACRO, accessibile ad ingresso gratuito.