Una rappresentazione sacrale del cosmo, una sorta di “cammino spirituale” che porta Caro a toccare tutti quei valori semantici della vita attraverso una iconografia assai variegata, sempre faceta e giocosamente vibrante.
Comunicato stampa
"Quando si viaggia si vive e si rinasce ogni volta". (Victor Hugo)
Il viaggio artistico di #caro é caratterizzato da una pregnante ironia verso quel flusso dinamico (che i greci chiamavano poièin), quel fare, quel lavoro dell'anima che tocca tutti gli aspetti dell'universo (la sacralità di un animale, di un essere umano, di un fiore, della natura etc.) Una rappresentazione quindi sacrale del cosmo, una sorta di "cammino spirituale" che porta Caro a toccare tutti quei valori semantici della vita attraverso una iconografia assai variegata, sempre faceta e giocosamente vibrante.
Partito inizialmente da tematiche volte al sociale (inizi anni '70 ), Caro ha poi concentrato la sua attenzione all'universo femminile (fine anni '80/inizi anni 2000) per approdare poi ad un "discorso"più completo con temi paesaggistici, animali, floreali ed ecclesiali e sempre con un tessuto cromatico pulsante, forte, marcato e deciso.
Caro ha maturato un curriculum formidabile di innumerevoli mostre in gallerie e musei di tutta Italia e nel mondo. Ha partecipato a numerose esposizioni anche a favore di associazioni benefiche ed ha conseguito diversi premi e segnalazioni critiche. Tra gli ultimi riconoscimenti si ricorda quello dell'ottobre 2004 assegnatogli da Vittorio Sgarbi in occasione del concorso "Morbidamente donna", organizzato dalla casa di moda Elena Mirò. Nel novembre 2005 (proprio quando nasceva il suo primo figlio Diego), veniva presentato un libro di poesie del poeta Lucio Zaniboni, la cui copertina è un quadro di #caro: una giostra con dei bambini su cavalli bianchi rappresentava appunto il titolo del libro "La giostra della vita".
Verranno presentate in #mostra una cinquantina di "Cartoline" o meglio dei "modelletti grafici" inediti, di misura 10x15 cm circa e mai mostrati al pubblico, creati nel periodo che corre tra il 1975 e il 1990 e disegnati su qualsiasi tipo di carta con l'utilizzo della biro nera e rossa , di pastelli a cera e matite .
Sono di grande impatto comunicativo Michelangiolesco, non del tutto finiti, realizzati in meno di tre minuti espressione del "fuoco" dentro dell'artista, frutto di emozioni che doveva essere esternate in quell'istante, guardarsi intorno di notte nella movida milanese di quegli anni.
Le tematiche rappresentate sono in campo sociale: il viaggio in primis , l'angoscia, le feste, gli sguardi , la lussuria ed altro ancora.
Il curatore: Roberto Papini