Graziano Folata – Parabola
Il 2017 della Galleria Massimodeluca si apre con un ritorno: a inaugurare la quinta stagione espositiva dello spazio sarà infatti Graziano Folata (1982) con Parabola, a cura di Marina Bastianello.
Comunicato stampa
Il 2017 della Galleria Massimodeluca si apre con un ritorno: a inaugurare la quinta stagione espositiva dello spazio sarà infatti Graziano Folata (1982) con Parabola, a cura di Marina Bastianello. Tre anni dopo La pelle della tigre e dando continuità a una collaborazione ormai pluriennale, Folata porterà alla Massimodeluca un nucleo di opere inedite, realizzate appositamente per l’occasione, che ancora una volta esemplificheranno le eterogenee soluzioni a cui l’artista attinge, legate da immaginazione ed esperienza individuale, per regalare all’osservatore visioni poetiche esclusive e inedite.
"Attraversando questa mostra ogni singola persona del pubblico sarà portata a compiere un'autentica esperienza trascendentale" afferma Marina Bastianello, che come curatrice dell'evento ha avuto modo di confrontarsi costantemente con l'artista nel corso del periodo trascorso in galleria, condividendo con lui le visioni, la realizzazione e il nascere delle opere.
"Folata, uno dei più interessanti artisti emersi sulla scena italiana in tempi recenti, con questa mostra fissa un punto ulteriore della sua particolare visione dell’arte, muovendosi agilmente fra scultura, pittura e fotografia - scrive inoltre Giulio Ciavoliello, che ha contribuito con un testo critico - Differenti mezzi espressivi concorrono alla ricerca di un’armonia che unisce natura e cultura, spinte interiori e totalità del mondo. Graziano Folata mette in atto degli incontri fra elementi di solito disparati che confluiscono nell’opera d’arte, chiamando a una condivisione l’osservatore, a una partecipazione che si fa intesa. Le meduse, ricorrenti nel suo lavoro, sono materia artistica. Abbinate ad altri elementi costituiscono un impasto utile a generare forma e chiamano chi guarda a interrogarsi anche su fenomeni presenti in natura, rapportando l’uomo al divenire del cosmo. Organismi costituiti quasi esclusivamente di acqua, attraverso un’essiccazione lenta, lunghissima, diventano essenza di una messa in forma che rimanda all’universo. La mano dell’uomo, nel corso dei secoli, ha sempre realizzato degli innesti. Più di una volta Folata ha realizzato come degli innesti fra elementi solitamente distanti ed estranei. L’arte si fa con elementi eterogenei. Per esempio, l’incontro fra una materia solida e di tradizione come il marmo può incontrarsi con una materia fragile come la carta, per arrivare a un’unione sublime, sorprendente nel non risultare stridente. Parabola ci riserva sorprese di questo tipo".