Zanbagh Lotfi – È stato forse ieri

Informazioni Evento

Luogo
RICHTER FINE ART
vicolo del Curato, 3 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal 14 febbraio al 21 marzo 2017: dalle 13.00 alle 19.30 dal martedì al venerdì e il sabato dalle 09.00 alle 20.00

Vernissage
13/02/2017

ore 18,30

Artisti
Zanbagh Lotfi
Generi
arte contemporanea, personale

Il titolo della mostra, È stato forse ieri, prende in prestito una dei passaggi più celebri dell’incipit del libro Lo straniero, pubblicato dal filosofo e scrittore francese Albert Camus nel 1942: la frase sintetizza in maniera incisiva lo stato di smarrimento e di languore che caratterizza il racconto, evocando una memoria che affiora in maniera inesatta, non “fotografica”.

Comunicato stampa

Dopo la mostra collettiva d’esordio di fine 2016, la galleria Richter Fine Art inaugura la stagione espositiva 2017 con un’esposizione personale – la prima in galleria – della pittrice Zanbagh Lotfi.
Artista iraniana nata nel 1976, Lotfi si è formata dapprima a Teheran e successivamente in Italia, presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vive e lavora.
Il titolo della mostra, È stato forse ieri, prende in prestito una dei passaggi più celebri dell’incipit del libro Lo straniero, pubblicato dal filosofo e scrittore francese Albert Camus nel 1942: la frase sintetizza in maniera incisiva lo stato di smarrimento e di languore che caratterizza il racconto, evocando una memoria che affiora in maniera inesatta, non “fotografica”.
La stessa “temperatura” si ritrova nelle opere di Lotfi: la sua è una pittura densa e potente, dove colore e immagine si contendono lo spazio della tela, dando origine a rappresentazioni vorticose e inquiete. Nel lavoro dell’artista iraniana si fondono autobiografia e storia collettiva, memoria individuale e condivisa; come osserva il critico Christian Caliandro, i lavori recenti di Lotfi costituiscono “un gioiello di comprensione, d’immersione, di compenetrazione di piani, di tempo ritrovato, di memoria ricreata, di gusto riattivato e di frammenti che si fondono e si ricompongono in vita nuova”. È stato forse ieri, prima personale di Lotfi a Roma, sarà l’occasione per osservare l’ultima parte della sua produzione artistica, in particolare la serie di dipinti – di diverse dimensioni – Memory Vague, buona parte dei quali realizzati appositamente per la mostra.
L’esposizione, in programma fino al 21 marzo, sarà accompagnata da una pubblicazione con tutti i lavori presenti in mostra e una conversazione tra Christian Caliandro e Saverio Verini sulla poetica di Zanbagh Lotfi.

La galleria Richter Fine Art, a pochi passi da Castel Sant’Angelo, nasce per volontà di Tommaso Richter, trentenne, collezionista e appassionato d’arte, che ha avviato l’attività ristrutturando l’antica bottega di un fabbro, proprio accanto allo spazio espositivo dedicato all’antiquariato e gestito dalla famiglia: una prosecuzione quasi fisiologica dell’attività, che dall’arte antica arriva ai giorni nostri.
Tommaso Richter definisce fin da subito la direzione della galleria, che intende presentarsi come un “laboratorio” di sperimentazione attorno ai linguaggi della pittura e alle possibilità che il mezzo offre, come testimoniato dalla mostra collettiva Non amo che le rose che non colsi, aperta da ottobre a dicembre 2016.

Bio artista
Zanbagh Lotfi è nata nel 1976 a Teheran, in Iran. Si è laureata in pittura e illustrazione all’Università d’Arte di Teheran. Nel 2003 si trasferisce in Italia dove si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Attualmente vive e lavora fra Firenze, Verona e Teheran. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Tra i progetti più recenti: Visioni ritrovate, Marco Rossi Arte Contemporanea, Verona (2016); La prima notte di quiete, varie sedi, Verona (2016); Monta(g)na, Isolo 17 galleria d’arte contemporanea, Verona (2015); Imago Mundi, Luciano Benetton Collection, Fondazione Cini, Venezia (2015); Here Now, Aun Gallery, Teheran (2012).