Jennifer West – Action Movies Painted Films and History Collage
Prima personale dell’artista americana in un museo italiano, la mostra si compone di un gruppo di 10 lavori realizzati a partire dal 2005 e di una nuova opera che costituisce un punto di svolta nella produzione dell’artista.
Comunicato stampa
Il Museo MAN è lieto di annunciare l’imminente apertura della mostra di Jennifer West, Action Movies, Painted Films and History Collage, a cura di Lorenzo Giusti.
Prima personale dell’artista americana in un museo italiano, la mostra si compone di un gruppo di 10 lavori realizzati a partire dal 2005 e di una nuova opera che costituisce un punto di svolta nella produzione dell’artista.
Film Title Poem (2016) è infatti l’ultimo e unico film sonoro realizzato da West. L’artista descrive il lavoro come un “un montaggio psichico della mia interiore storia del cinema”. L’opera si presenta come un collage di immagini, tratte da oltre 500 titolature di film, trasferite su una pellicola da 35mm. La materialità del film – in seguito trasferito su supporto digitale – è sottolineata dall’intervento diretto sulla pellicola attraverso motivi incisi, contorni, tracciati e forature. Sensuale, astratto e immaginifico allo stesso tempo, il lavoro indaga l’incidenza della fiction nella nostra memoria e il modo in cui la rivoluzione digitale ha cambiato l’esperienza della visione.
Jennifer West ha iniziato a esplorare sistematicamente la possibilità di produrre film senza l’ausilio della videocamera sino dal 2004. L’artista rimuove la pellicola dal suo contesto d’uso convenzionale, intervenendo su di essa attraverso processi diversi, che possono spaziare dalle tecniche artistiche tradizionali (pittura, disegno, collage, graffito, incisione), ad azioni alternative come l’emulsione, la manipolazione chimica oppure l’esposizione diretta alla luce dei materiali fotosensibili. Il risultato è uno “spazio filmico” immersivo e psichedelico, un’animazione materiale di segni e immagini, caratterizzata da toni acidi e ritmi concitati.
Concepite in alcuni casi come vere e proprie performance, le azioni di Jennifer West sulla pellicola prevedono spesso il coinvolgimento di altre persone, così come l’utilizzo di materiali del quotidiano, dal cibo al rossetto ai pneumatici per motociclette, oppure l’esposizione all’azione degli agenti naturali in luoghi di particolare significato.
È il caso di Salt Crystal Spiral Jetty Dead Sea Five Years Film (2013), uno dei dieci lavori presenti in mostra, realizzato immergendo una pellicola in un bagno di argilla a temperatura elevata nel 2008 e in seguito stipata fra altri oggetti in una valigia, messa tra le cartacce nel cestino dello studio dell’artista, coperta di argilla per cinque anni e infine trascinata lungo le rocce incrostate di sale della celebre Spiral Jetty di Robert Smithson, prima di essere gettata nelle acque gelide del lago salato dello Utah, nel tentativo di evocare lo spirito originario dell’opera e la visione poetica dell’artista americano.
La mostra al MAN di Nuoro sarà inoltre occasione per l’avvio di un nuovo lavoro che, partendo da un’esplorazione del territorio, avrà origine in Sardegna nei giorni precedenti l’inaugurazione.
Jennifer West (Topanga, California) è nota internazionalmente per il suo lavoro di ricerca sul materialismo nel cinema. Ha ricevuto commissioni da alcune delle più prestigiose istituzioni museali, come Tramway, Glasgow (2016); PICA TBA Fest (2014); High Line Art, New York (2012), The Aspen Art Museum (2010) e la Turbine hall della TATE Modern di Londra (2009).
Tra le mostre personali si segnalano: S1 Artspace, Sheffield, Regno Unito (2012); Contemporary Art Museum, Houston (2010); Kunstverein Nuremberg (2010); Transmission Gallery, Glasgow (2008) e White Columns, New York (2007).
West ha presentato i propri lavori in numerosi musei, rassegne e spazi espositivi, tra i quali: Shenzhen Animation Biennial, Shenzhen (2016); Carnegie Museum of Art, Pittsburg (2015); Kunstlerhaus KM-Halle fur Kunst & Medien, Kunsterhaus Graz, Austria e Cincinnati Art Museum, Ohio (2014); Palais de Tokyo, Paris; Nottingham Contemporary, England; Utah Museum of Contemporary Art (2013); Henry Moore Foundation, Leeds, UK; MOCA, Cleveland, OH; deCordova Sculpture Park e Museum, Lincoln, MA, Saatchi Gallery, London (2012); White Flag Projects, St. Louis; Contemporary ArtsForum, Santa Barbara; White Columns, New York; the Rubbell Family Collection, Miami (2015/2011); Schirn Kunsthalle, Frankfurt, Leubsdorf Gallery, Hunter College, New York, Seattle Art Museum (2010), Tate Modern, Londra; Institute of Contemporary Art, Philadelphia (2009), Drawing Center, New York, Aspen Art Museum, Tel Aviv Museum of Art (2008), CAPC Musée d’Art Contemporain, Bordeaux, France, Contemporary Art Museum, Detroit, Henry Art Gallery, Seattle, ZKM Museum for New Media, Karlsruhe, Tate St. Ives (2007).
Una sua mostra personale, “Film is Dead…” è attualmente in corso al Seattle Art Museum, Seattle (2016-2017).