Mappe n. 9
Presentazione di Mappe N° 9 la rivista promossa e finanziata dal gruppo Gagliardini di Monteroberto.
Comunicato stampa
Cosa lega le opere dell’antichità che hanno tradotto ambizioni e visioni degli imperi e dei popoli, l’ingegneria italiana che ha rappresentato nel mondo l’eccellenza del pensiero e della tecnica, i progetti ad alto contenuto di conoscenza che definiscono qualità, attrattività e competitività dei territori?
Li lega lo spirito del tempo nella prospettiva storica fatto di consapevolezza preveggenza e rilasci, di sintassi che disegnano la faccia della terra e la sua rappresentazione. Li lega una cultura dove i simboli dei beni collettivi competitivi sono infrastrutture funzionali e di relazione, sono significati. Di questo e del senso che le icone contemporanee assumono, si parlerà durante la presentazione di MAPPE N° 9 la rivista promossa e finanziata dal gruppo Gagliardini di Monteroberto. Così le sintassi che disegnano la faccia della terra sono il racconto multidisciplinare di ospiti speciali: il geografo umanista Franco Farinelli, gli studiosi di storia dell’ingegneria, Sergio Poretti e Tullia Iori curatori del Progetto SIXXI, il direttore editoriale di Mappe Cristiano Toraldo di Francia. Un racconto che accade dentro l’A14, nell’autostrada luogo della modernità e dell’appartenenza dove mobilità e nomadismo sono necessità, bisogno e desiderio, vocazione e stile di vita. Quello delle infrastrutture, delle strade e dei collegamenti, delle realizzazioni progettuali imprenditoriali e ingegneristiche, è un tema intorno al quale si misura la capacità di visione e sviluppo degli stakeolders, la valorizzazione delle comunità, l’integrazione geopolitica ed economica, la modernizzazione e la competitività anche culturale di un sistema paese. Casi emblematici sono le due grandi opere infrastrutturali inaugurate nel 2016 - il raddoppio del Canale di Panama e il tunnel ferroviario per il trasporto intermodale del San Gottardo, un’opera monumentale, un capolavoro dell’ingegneria, il più lungo mai costruito con una estensione di 57,1 km, nel cuore della montagna svizzera che per tutto il Medio Evo fu considerata sacra e inviolabile, la più alta del mondo conosciuto, densa di leggende e credenze.
Ma l’autostrada è anche un essenziale spazio pubblico, un luogo di attraversamento, un dentro/fuori che vive di dialoghi con le città e i paesaggi - infrastruttura culturale innovativa per i servizi di fruizione, transito, viaggio. In questo contesto l’A14 è un ipertesto che entra nel paesaggio urbanizzato contemporaneo della Città Adriatica polimorfa, policentrica e diffusa, essa stessa laboratorio economico-sociale-urbanistico. Una main street dove coabitano le forme di appartenenza - le identità multiple stratificate e radicate, le identità mobili dello spostamento - tra i luoghi che segnano il territorio e i flussi delle comunità temporanee. Un laboratorio anche per la Facoltà di Ingegneria-Architettura dell’Università Politecnica che – con la guida di Gianluigi Mondaini e Paolo Bonvini – ha dedicato una call riservata agli studenti i cui esiti verranno presentati in questa occasione.
L’iniziativa – ideata e curata da Cristiana Colli e realizzata in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Ancona, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona, il Collegio dei Geometri di Ancona, ADI MAM e Inarch Marche - si svolgerà venerdì 24 febbraio 2017 dalle 18 sull’A14 nel punto di ristoro Sarni, area di servizio Esino Est tra Ancona Nord e Montemarciano in direzione nord, e si aprirà con i saluti di Vittorio Gagliardini, editore di Mappe, Sauro Longhi, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Moreno Pieroni, Assessore alla Cultura della Regione Marche.
“Continua il nostro cammino nei luoghi sensibili del paesaggio - dice Vittorio Gagliardini. Dopo l’aeroporto e il porto, l’autostrada, l’A14, un luogo iconico e identitario dell’Adriatico e della Città Adriatica. Con la rivista ci interroghiamo da sempre sulle qualità territoriali, sulle comunità che sono opportunità: l’autostrada per i suoi contenuti sociali e culturali oltre che tecnici e di servizio rappresenta un ineludibile tema progettuale, come mostra l’esercitazione curata dall’Università Politecnica per questa occasione.”
PER INFORMAZIONI
Cristiana Colli cell +39 335 5349386 e-mail [email protected]
Gagliardini tel 0731702994 www.gagliardini.it ; www.mappelab.it
Allegato N°1
Franco Farinelli
Geografo, Presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (A.Ge.I). Ha insegnato al Nordic Institute for Urban and Regional Planning di Stoccolma, all’ Università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley, a Parigi alla Sorbona e all’Ecole Normale Superieure. Attualmente dirige il Dipartimento di Discipline della Comunicazione dell’Università di Bologna dove è responsabile del corso di laurea magistrale in Geografia e Processi Territoriali.
Collabora con La Lettura del Corriere della Sera.
Tra i suoi tanti libri, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, 2003; La crisi della ragione cartografica, Torino, Einaudi, 2009; L’invenzione della Terra, Sellerio, 2016.
Sergio Poretti
Professore Ordinario, insegna Costruzione dell'architettura e svolge ricerche nei settori della storia dell'ingegneria strutturale, della costruzione e del restauro dell'architettura moderna.
Coordinatore del dottorato di ricerca in "Ingegneria Civile" della Scuola di dottorato dell'Università di Roma Tor Vergata, è stato Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma Tor Vergata da novembre 2006 ad aprile 2012.
Curatore della collana "Architettura e costruzione" per Gangemi, componente del comitato scientifico della rivista "Rassegna di architettura e urbanistica"
Nel 2011 ha vinto l'ERC Advanced Grant per la ricerca SIXXI - Storia dell'ingegneria strutturale in Italia nel XX secolo, www.sixxi.eu
Tullia Iori
Professore Ordinario di Architettura Tecnica all’Università di Roma Tor Vergata.
Nel 2003 una sua ricerca sulla storia del cemento armato dalle origini alla seconda guerra mondiale ha vinto il Premio Edoardo Benvenuto.
Dal 2013 è coordinatore del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile - Architettura dell'Università di Roma Tor Vergata, a dal 2014 è Coordinatore del Dottorato di Ricerca in "Ingegneria Civile". Dal 1994 conduce le sue ricerche indagando la storia della costruzione e dell'ingegneria strutturale, con particolare riferimento alle applicazioni relative alla conservazione. Dal 2012 è Co-Investigator nel progetto SIXXI dedicato alla Storia dell'ingegneria strutturale italiana nel XX secolo e coordina il lavoro del gruppo di giovani dottorandi e assegnisti di ricerca. Le sue ricerche sono pubblicate in monografie, articoli su riviste, saggi su libri. Tra le pubblicazioni principali: Il cemento armato in Italia dalle origini alla seconda Guerra mondiale (2001; premio Edoardo Benvenuto edizione 2003); Pier Luigi Nervi. L'Ambasciata d'Italia a Brasilia (con Sergio Poretti, 2008); Pier Luigi Nervi (in italiano e in inglese, 2009); Pier Luigi Nervi. Architettura come Sfida. Roma. Ingegno e costruzione. Guida alla mostra (con Sergio Poretti, 2010); 150 anni di storia del cemento in Italia. Le opere, gli uomini, le imprese (2011); SIXXI 1. Storia dell'ingegneria strutturale in Italia (cura, 2014); SIXXI 2. Storia dell'ingegneria strutturale in Italia (cura, 2015). Ha curato 3 numeri monografici della Rivista "Rassegna di Architettura e urbanistica": Ingegneria italiana (121-122, 2007); Ingegneria oggi (137-138, 2012); La Scuola italiana di Ingegneria (148, 2016). Molti i suoi progetti espositivi sul tema dell'ingegneria strutturale italiana, in collaborazione con Carlo Olmo e Sergio Poretti; tante le partecipa a importanti progetti scientifici promossi dal MIUR. www.tulliaiori.com
Allegato N°2
A 14 – Palinsesto Marche
Una call per rileggere l’infrastruttura.
Riflettere su un possibile paradosso: “rallentare” ciò che per naturale vocazione attraversa in velocità il territorio, cogliere il valore aggiunto che l’infrastruttura porta al territorio in termini di mobilità di uomini e merci e di relazione fisica ed evocativa con ciò che attraversa.
La call promossa dall’Università Politecnica delle Marche invita a stabilire utili “cortocircuiti” tra il viaggiare, la vita quotidiana e l’attraversamento come nuova esperienza dei luoghi dentro e fuori l’infrastruttura.
Per far emergere la profondità e la complessità di quella sezione di paesaggio con visioni e immagini capaci di evocare usi e riusi alternativi dell’A14 nel tratto marchigiano - dagli spazi di sosta e rifornimento ai cantieri temporanei, da ponti e viadotti a gallerie dismesse.
L’esercitazione ipotizza di stabilire una nuova rete di relazioni e interconnessioni capaci di creare funzioni e servizi lenti che rendono l’autostrada un palinsesto di possibilità e di riappropriazione per nuovi spazi pubblici: l’infrastruttura come membrana in permanente osmosi con il territorio circostante.
I concept suddivisi in 5 tipologie sono rappresentati da una sola immagine che evoca usi alternativi, ludici e innovativi non solo delle funzioni di servizio dell’infrastruttura ma del paesaggio che la accoglie. Dai “non luoghi” al “site-specific”.
Un progetto promosso
UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLE MARCHE
Corso di Laurea in Ingegneria Edile Architettura
A cura di
Gianluigi Mondaini, Paolo Bonvini
In collaborazione con
Associazione Culturale CENTO55 e PepeLab/Tonidigrigio
Allegato N°3
Progetto SIXXI
www.sixxi.eu
Il progetto di ricerca SIXXI, finanziato dall'ERC Advanced Grant 2011, mira a ricostruire la storia dell'ingegneria strutturale italiana del XX Secolo.
Una storia gloriosa in alcune fasi, come gli anni del miracolo economico quando le opere degli ingegneri italiani - i più noti Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi, ma anche progettisti trascurati come Silvano Zorzi, Sergio Musmeci, Giulio Krall, Gino Covre e molti altri – diventano un punto di forza del Made in Italy e portano un contributo fondamentale allo sviluppo dell'ingegneria moderna nel mondo. Una storia non solo sconosciuta al grande pubblico ma sottovalutata nelle scuole di Ingegneria e di Architettura.
Lo scopo della ricerca è quello di colmare queste lacune. Nell'ambito scientifico l'obiettivo è quello di innescare lo sviluppo di un nuovo settore della ricerca, di frontiera tra la storia della scienza, la storia della costruzione e la storia dell'architettura. Per disseminare i risultati, oltre a convegni e pubblicazioni, è in programma una prima grande mostra che metta in scena l'opera dell'ingegneria italiana del Novecento in tutta la sua originalità.
C'è poi una ricaduta più direttamente operativa della ricerca che è la sensibilizzazione, a livello scientifico, istituzionale, culturale, alla necessità di tutelare e valorizzare un pregiato patrimonio di ponti, viadotti, grandi coperture che con la loro straordinaria qualità rispecchiano l'identità storica del Novecento italiano.
La ricerca, guidata da Sergio Poretti e Tullia Iori del Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Roma Tor Vergata, si avvale di un team di giovani ingegneri e architetti di eccellenza.