Elisabetta Onorati – Beyond…
Un sottile filo rosso lega mondi a volte inconciliabili nell’ultima serie di Elisabetta Onorati; lei che con le mani crea continue narrazioni, siano di stoffa, di fili, di legni o, come in questo caso, di metalli.
Comunicato stampa
Se le barriere crollano, l'amore si impossessa di tutto.
(Paulo Coelho)
Un sottile filo rosso lega mondi a volte inconciliabili nell'ultima serie di Elisabetta Onorati; lei che con le mani crea continue narrazioni, siano di stoffa, di fili, di legni o, come in questo caso, di metalli. Sono dittici di alluminio tagliati e composti con simbologie chiare, lontane dai linguaggi, forse eccessivamente complessi, del contemporaneo, perché lei vuole comunicare a tutti attraverso la sua vena creativa che pone sempre un occhio di riguardo all'infanzia. “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta.” scriveva Antoine de Saint-Exupéry. Nelle lastre incise da Elisabetta ci si specchia mentre percorriamo da un capo all'altro il sottile filo rosso, concentrazione d'amore in bilico tra due spazi allontanati dal pregiudizio, più duro da spezzare di un atomo stesso, come scrisse Einstein. Ci si specchia dicevamo, l'artista così vuole: punto fondamentale per andare oltre è riconoscere noi stessi, i nostri limiti, inseguire la verità senza arrendersi, tendere quel filo, per quanto fragile, e custodirlo come dialogo prezioso. Una corda tesa è capace di suonare, tante corde creano musica; Elisabetta lo sa bene quando paragona l'armonia familiare a quella di un'orchestra da camera operandosi per mantenere tutti costantemente accordati. Ma come esige una sensibilità artistica, il tema, in poco tempo, aspira a universalizzarsi muovendo i dittici dal piano artigianale a quello concettuale. In questo l'artista imbocca una strada difficile su cui però fiorirono i germogli sapienti di una linea sarda e tutta al femminile che dalle sorelle Altara giunse a quelle Coroneo per irradiarsi nel genius loci di Maria Lai.
Efisio Carbone
Nota biografica
Elisabetta Onorati è nata nella seconda metà degli anni sessanta a Cagliari, città in cui vive. Dai suoi genitori ha ereditato la ricchezza della manualità a tutto tondo.
Il suo percorso artistico è iniziato in età adulta da autodidatta, quando per coincidenza o causa ha cambiato completamente stile di vita. Le varie esperienze come aver cambiato tanti lavori, la passione per la lingua inglese che l'ha portata a soggiorni prolungati nella sua amata Irlanda, le hanno dato la possibilità di conoscere diverse realtà e persone di differenti culture che le hanno donato una ricchezza di cui ha fatto tesoro. Al mondo dell'infanzia ha dedicato i suo ormai famosi “cavallini” su canna e le storie di antiche leggende sarde realizzate utilizzando essenze autoctone. Recentemente il suo studio è rivolto alle capacità comunicative dei metalli.