Il progetto delle scuole innovative è in stallo. Lettera di fuoco di In/Arch al Ministro Fedeli
Lanciato nel maggio scorso, il concorso #ScuoleInnovative sta infiammando gli animi dei progettisti partecipanti: a quattro mesi dall’ultima comunicazione, il Ministero resta silente. IN/ARCH chiede spiegazioni…
Sono migliaia gli architetti e gli ingegneri che hanno partecipato al grande concorso internazionale, bandito dal MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel 2016, finalizzato alla realizzazione di 51 strutture scolastiche in 16 regioni italiane. L’operazione, per la quale sono stati stanziati 350 milioni di euro, come previsto dalla legge “Buona Scuola”, risponde al preciso obiettivo, riportato nel bando, “di acquisire idee progettuali per la realizzazione di scuole innovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio”.
Un’iniziativa, dunque, sulla cui necessità e urgenza appare del tutto superfluo aggiungere ulteriori commenti. Tuttavia, il processo del concorso è in una fase di stallo già da alcuni mesi. Alla comunicazione, pubblicata sul sito della competizione in data 7 novembre 2016 e relativa al rinvio della prima seduta pubblica del concorso, nulla è più seguito. La vicenda sta destando l’interesse dell’IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, pronto a promuovere una campagna di protesta, e di fatto riaccendere l’annosa questione della gestione dei concorsi pubblici di progettazione nel nostro Paese. Come ribadito dall’IN/ARCH, nella lettera scritta dal Presidente Adolfo Guzzini – che riportiamo integralmente –al Ministro Valeria Fedeli, vale sempre la pena ricordare come “i concorsi di architettura devono essere gestiti con serietà e trasparenza, con scadenze certe, giurie competenti, procedure efficaci”. Anche in Italia.
LA LETTERA DI GUZZINI A VALERIA FEDELI
Gentile Ministro,
le scriviamo per sottoporre alla sua attenzione l’imbarazzante gestione da parte del MIUR del concorso di idee “scuole innovative” per la progettazione di 51 nuove scuole in 16 regioni italiane. Vorremmo ricordarle brevemente l’iter di questa vicenda. Nel maggio 2016 il Ministero ha bandito un concorso per la progettazione di nuove scuole (51 siti in 16 regioni), anche grazie al reperimento di risorse per 350 milioni di euro contenuto nella legge sulla Buona Scuola.
Come IN/ARCH avremmo preferito un vero e proprio concorso di progettazione anziché un semplice concorso di idee, che consentisse di affidare con certezza ai vincitori l’incarico per lo sviluppo del progetto. Tuttavia abbiamo ritenuto questa iniziativa di grandissimo interesse. Abbiamo sempre sostenuto i concorsi di architettura, che consideriamo il miglior strumento per affidare un incarico di progettazione, soprattutto in materia di opere pubbliche. La scelta tra progetti e non tra progettisti, il confronto fra alternative di progetto garantisce la qualità delle trasformazioni del territorio.
Per tali ragioni i concorsi di architettura devono essere gestiti con serietà e trasparenza, con scadenze certe, giurie competenti, procedure efficaci. Il MIUR ha prima rinviato la data ultima per la consegna degli elaborati dal 31 agosto al 12 ottobre. Poi ha fatto ulteriormente slittare questa scadenza al 31 ottobre. I progettisti italiani hanno risposto con entusiasmo a questa iniziativa. Sono state presentate 1.238 proposte progettuali, testimonianza di un grandissimo impegno, anche sul piano economico.
Nel settembre 2016 Il MIUR ha comunicato che la prima riunione della giuria si sarebbe svolta l’8 novembre 2016. Il 7 novembre sul sito ufficiale del concorso viene pubblicata una comunicazione con la quale si informa che la prima riunione della giuria è rinviata a data da destinarsi! Dopo quasi quattro mesi non si ha più alcuna notizia sugli sviluppi del concorso.
Non sappiamo se la giuria è stata nominata, da chi è composta, quando si prevede la proclamazione dei vincitori. Quanto ancora si dovrà ancora aspettare, considerando che la commissione giudicatrice, che non ha ancora cominciato a lavorare, dovrà esaminare e giudicare ben 1.238 progetti? Perché non si rispettano le prescrizioni del Bando di Concorso, che rappresenta a tutti gli effetti un contratto tra l’ente promotore ed i partecipanti?
Riteniamo inaccettabile che una istituzione come il MIUR affronti una sfida così importante con queste modalità, provocando, tra le tante conseguenze negative, una generale perdita di fiducia da parte di committenti e progettisti italiani nei confronti dello strumento del Concorso. Per tutte queste ragioni le chiediamo di intervenire in tempi rapidi per fare chiarezza sulla situazione. Naturalmente siamo disponibili ad incontrarla in qualsiasi momento, se lo riterrà opportuno, per illustrarle direttamente e dettagliatamente le ragioni della nostra protesta.
– Valentina Silvestrini
http://www.scuoleinnovative.it/
http://www.inarch.it/
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