Poesia o economia? (l’arte al tempo della guerra)

Informazioni Evento

Luogo
TEMPLE UNIVERSITY
Lungotevere Arnaldo Da Brescia 15, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lun-ven ore 10-19

Vernissage
28/02/2017

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva

Da qualche anno, la Gallery of Art, Temple University Rome, porta avanti una ricerca sugli artisti che lavorano in spazi condivisi a Roma. Il principio della ricerca è di mettere a fuoco il rapporto instaurata nello scambio di idee e di linguaggio artistico, di amicizia, e di sostegno reciproco.

Comunicato stampa

Da qualche anno, la Gallery of Art, Temple University Rome, porta avanti una ricerca sugli artisti che lavorano in spazi condivisi a Roma. Il principio della ricerca è di mettere a fuoco il rapporto instaurata nello scambio di idee e di linguaggio artistico, di amicizia, e di sostegno reciproco. Questa ricerca si è sviluppata in una serie di mostre, dove gli spazi di lavoro vengono presentati dagli artisti nelle sale della Galleria. Abbiamo presentato l’ultima generazione del Pastificio Cerere, Via del Casaletto 420, Via Arimondi, Studio 54, Off1c1na. Le prossime mostre presenteranno Corviale, con inaugurazione il 28 febbraio, e M.U.T.A. a ottobre

Con il titolo di Poesia o economia? (L’arte al tempo della guerra), Giancarlo Savino, Nicola Spezzano e Francesco Filincieri allestiranno I loro lavori.
Questo titolo o tema ha delle precise motivazioni.
Giancarlo Savino speiga, “Innanzitutto, quando ci siamo associati non è un caso che lo abbiamo fatto in forma di comunità; quello che volevamo, dal momento che lavoravamo nello stesso spazio, era porci in una totale condivisione. Così abbiamo messo in comune materiali e difficoltà della vita. Era un modo per rispondere al clima di guerra che infiamma il mondo e che trovavamo anche nell'ambiente artistico. Purtroppo la mancanza di un luogo, una casa comune, così come è stato fatto per il cinema, il jazz etc. non aiuta a creare occasioni di incontri e di confronti.
Proprio quello che noi cerchiamo di fare nello studio di Corviale, dove anche le nostre evidenti differenze stilistiche e tecniche, sono argomento di riflessione.
Infine il riferimento al sottotitolo: l'arte al tempo della guerra, si riferisce all'azione dell'arte nel tempo in cui questa divampa sotto varie forme in tutto il mondo. Questo clima, con le sue immagini prodotte ogni giorno attraverso i media, non può non suscitare nell'arte che si va facendo, una particolare attenzione. Come si può produrre bellezza se i nostri cuori sono avvelenati dall'odio politico, religioso ed etnico?
Ovviamente non si tratta di fare un'arte di tipo illustrativo o "provocatorio" quanto di ripartire da un dato comune, quello "Umano".
In questo tentativo l'ostacolo più arduo è l'economia. Quella politica, militare, monetaria. Un mercato asfittico che nega visibilità, indifferente alla realtà che ci circonda e che tende a proporre oggetti "incomprensibili," freddi e impersonali.
In questo senso, con linguaggi diversi, tentiamo di dare una risposta e lo facciamo lavorando nel solco di una ritrovata umanità. Nei paesaggi della memoria, nel silenzio urbano, nel dolore dei corpi.
Un'arte umana. Capace di toccare il cuore e, ci auguriamo, far pensare.”