Poiuyt. Il progetto
Presentazione di questa piattaforma di ricerca sulle immagini che si propone di diffondere un’attitudine critica verso questo linguaggio chiave del mondo contemporaneo, attraverso la riflessione, il confronto collettivo e la partecipazione.
Comunicato stampa
POIUYT è una piattaforma di ricerca sulle immagini che si propone di diffondere un’attitudine critica verso questo linguaggio chiave del mondo contemporaneo, attraverso la riflessione, il confronto collettivo e la partecipazione.
Il progetto, supportato da MLZ Art Dep di Trieste, Galleria Michela Rizzo di Venezia e Metronom di Modena, prende il via con la mostra Punto Zero. Pratiche critiche nella fotografia contemporanea italiana, che inaugura nello spazio espositivo triestino il 18 marzo alle ore 18.30.
La mostra presenta il gruppo composto dalle curatrici Francesca Lazzarini e Gaia Tedone e gli artisti Alessandro Sambini, Discipula e The Cool Couple nel momento in cui i loro interessi si intrecciano e la collaborazione ha inizio. Provenienti dal mondo della fotografia ma accomunati da una propensione a espanderne i confini, hanno dato vita alla piattaforma spinti dalla necessità di avviare una riflessione comune sul ruolo preponderante delle immagini nella società in rete e sulla loro valenza politica.
L’accelerazione dello sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha mutato radicalmente le modalità di produzione, distribuzione e fruizione delle immagini su scala globale, sollevando interrogativi sulla loro stessa natura e aprendo nuove prospettive di ricerca in campo artistico ed epistemologico.
Punto Zero mette a sistema tre pratiche riconducibili a un percorso specifico, alternativo sia alla fotografia documentaria tradizionale che alle sperimentazioni stilistiche sul mezzo e basato anzi sull’integrazione di tali poli. In queste pratiche infatti, una forte componente di ricerca sui contenuti si affianca a una riflessione sulle conseguenze della scelta di determinati dispositivi. Costante trait d’union è inoltre la consapevolezza del valore politico che hanno le immagini, in quanto ingredienti base nel costruire le rappresentazioni del mondo e nel plasmare dunque la realtà stessa.
Le ricerche presentate in mostra, emblematiche di tale percorso, sono inoltre accomunate da una precisa strategia: l’appropriazione di modelli esistenti in settori chiave della società odierna e la loro critica attraverso la ricontestualizzazione nello spazio espositivo. L’installazione di Alessandro Sambini racchiude nell’ideale stanza di un fanatico diversi elementi relativi a Replay!, un gioco televisivo basato sul rifacimento di video virali ispirati a eventi resi iconici dalla macchina mediatica, come la morte di Saddam Hussein e di Gheddafi, o gli atti iconoclasti dei tempi recenti. How Things Dream dei Discipula si colloca nel mondo della cultura corporate attraverso Aura, un’azienda che vende servizi in vari ambiti, come domotica, salute e sicurezza, e la cui identità è improntata sulla commistione tra ideologia californiana stile Silicon Valley e promesse neoliberiste. Con l’installazione Karma Fails (primo capitolo del ciclo Turbulent Times, dedicato all’era dell’antropocene) The Cool Couple riflette sul boom delle filosofie orientali nella società occidentale e sull’uso delle tecniche di meditazione come strumento biopolitico.
In un evento presso la Galleria Michela Rizzo a Venezia, l’11 maggio alle ore 12, verranno lanciati il sito web di POIUYT e presentati i contributi che artisti quali Fabrizio Bellomo, Francesco Jodice, Bruno Baltzer & Leonora Bisagno e il duo svedese Klara Källström & Thobias Fäldt hanno dato a questa fase iniziale del progetto. Verrà inoltre presentata la prima di una serie di pubblicazioni legate alle attività della piattaforma.
Prossimi passi di POIUYT saranno le mostre alla Galleria Michela Rizzo, prevista a febbraio del 2018, e a Metronom, in programma per l’autunno seguente.
Il poiuyt è un oggetto impossibile, una figura complessa e paradossale che cambia a seconda di dove si focalizza l’attenzione di chi l’osserva. Un’illusione ottica che impone ragionamento. Il poiuyt diventa così simbolo di un’attitudine critica, indispensabile ad affrontare in modo consapevole la gestione del potere delle immagini. Il nome deriva dalle ultime sei lettere, digitate al contrario, della prima fila in alto della tastiera.
Prossime mostre
Febbraio 2018: Galleria Michela Rizzo - Venezia, Ex Birreria, Giudecca 800/Q
Autunno 2018: Metronom - Modena, Viale G. Amendola 142
www.metronom.it - [email protected]