Marina Guerra – La profondità degli sguardi
Le fotografie selezionate intendono evidenziare il cambiamento del ruolo della figura femminile
nella società – tema cardine nel lavoro di Marina Guerra – dal secondo dopoguerra fino ai giorni
nostri.
Comunicato stampa
L’8 marzo si inaugura la mostra "La profondità degli sguardi. Le donne nella fotografia di Marina Guerra"
Mercoledì 8 marzo alle 17, in occasione della Festa della donna, verrà inaugurata la mostra "La profondità degli sguardi. Le donne nella fotografia di Marina Guerra", realizzata dal Comune di Ravenna - assessorato Politiche Giovanili, in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in Ravenna e provincia.
La mostra, allestita nella sala espositiva di Palazzo Rasponi 2, in via Massimo D'Azeglio 2, sarà visitabile fino a domenica 26 marzo, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 19.
Le fotografie selezionate intendono evidenziare il cambiamento del ruolo della figura femminile
nella società - tema cardine nel lavoro di Marina Guerra - dal secondo dopoguerra fino ai giorni
nostri.
In concomitanza con la mostra, sabato 11 marzo, Marina Guerra terrà a Palazzo Rasponi 2 un workshop fotografico sul ritratto al femminile.
La partecipazione è gratuita e riservata a 15 giovani under 30, previa iscrizione obbligatoria (per informazioni e iscrizioni 0544 482277).
Marina Guerra, nata a Lugo di Romagna, dopo la scuola superiore inizia a dedicarsi alla fotografia. Agli inizi degli anni Sessanta decide di farne la sua professione, specializzandosi nel ritratto. I suoi scatti raccontano il territorio in cui vive, le fasi politiche e culturali che l’attraversano.
Le sono state dedicate numerose mostre personali in Emilia Romagna e ha preso parte a diverse esposizioni collettive in tutta Italia. Ha inoltre collaborato con varie riviste, tra cui: Noi donne, Libera età e L’illustrazione Italiana e ha pubblicato volumi come: Noi, altre: immagini e storie di donne (1977) e Il volo della Strega: percorsi della donna alle soglie del terzo Millennio (2000).
Il suo lavoro è entrato oggi a far parte del patrimonio dell’archivio dell’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna.