Xeneide il Dono dell’Altro
La traduzione dell’Eneide nelle lingue di chi verrà ospite, nei tempi e nei modi che permetteranno di conoscersi, sarà il fulcro attorno a cui ruota questo ideale spazio dell’ospitalità in cui viene trasformato AuditoriumArte.
Comunicato stampa
“Cammina sui miei occhi... “ [espressione persiana di benvenuto all’ospite]
"Ti prego, ospite - dice: - raccontaci dall'inizio
le insidie dei Greci, le sventure dei tuoi
e il tuo lungo viaggio: è già la settima estate
che il destino ti spinge per ogni terra e mare." (...).
“E già l'umida notte precipita dal cielo,
le stelle, tramontando, ci persuadono al sonno.
Ma se proprio desideri conoscere le nostre
disgrazie ed ascoltare brevemente l'estrema
sciagura di Troia, quantunque il mio animo
inorridisca al ricordo e rilutti di fronte
a così grave dolore, parlerò”. [Virgilio, Eneide, canti I e II]
La traduzione dell’Eneide nelle lingue di chi verrà ospite, nei tempi e nei modi che permetteranno di conoscersi, sarà il fulcro attorno a cui ruota questo ideale spazio dell’ospitalità in cui viene trasformato AuditoriumArte.
Nello spazio più interno disegneremo Eutopia, la Città Ospitale, i sogni e i bisogni di ospitalità sulla mappa di un luogo da inventare, lo spazio vivo, difficile ma ricco, colto e solidale, sacro e necessario dell’incontro con l’altro. Questo disegno verrà condiviso con le realtà che si sono organizzate attorno all’urgenza e al desiderio di fare dell’Ospitalità la questione centrale da cui tornare a pensare Roma e l’Europa.
Nella sala esterna esploreremo e sperimenteremo invece l’Arte dell’Ospitalità, abiteremo lo spazio dell’incomprensione tra chi cerca rifugio e chi è disposto a dare Ospitalità, attraverso gesti, parole, silenzi e suoni da tradurre e condividere. Al centro di questa pratica di traduzione, l’Eneide, epopea di una comunità di profughi troiani destinati a fondare Roma che ripercorreremo insieme, profughi e locali, in occasione del Natale di Roma.
Non ci saranno spettatori ma solo ospiti partecipi nel dare e ricevere ospitalità.
In quest’ottica di ospitalità e condivisione la sala esterna dello spazio espositivo ospiterà Libri Come, Festa del Libro e della Lettura, trasformandosi in AuditoriumArte - Studio 1, dal 16 al 19 marzo.
Il progetto culminerà con il cammino d’Enea, 21 - 23 aprile dalle coste laziali al Palatino: 3 giorni di cammino con profughi e locali sulle tracce della fondazione di Roma
La modalità di intervento di Stalker è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, relazionali, conviviali e ludiche, attivate da dispositivi di interazione creativa con l’ambiente investigato, con gli abitanti e con gli archivi della memoria. Tali pratiche e dispositivi sono finalizzati a catalizzare lo sviluppo di processi evolutivi auto-organizzanti, attraverso la tessitura di relazioni sociali ed ambientali, lì dove per abbandono o per indisponibilità sono venute a mancare.
No Working è uno spazio-tempo d’arte, conviviale, dove dar luogo alla possibilità di agire nel presente un futuro possibile. Dove pensarsi insieme attraverso una comune azione artistica, civile e spirituale. E’ uno spazio di scoperta, di cura e di ospitalità, di Sé, degli altri e del mondo. Uno spazio che cerca di sottrarsi alle logiche e alle relazioni economiche, politiche e sociali della contemporaneità, alla dittatura e alla violenza del suo tempo reale. E’ uno spazio di diseducazione dai comportamenti, dalle relazioni e dai pensieri colonizzati in noi dalla contemporaneità. Uno spazio di ricerca e formazione di comportamenti, relazioni e pensieri che ne fuoriescano, un rifugio ai margini del presente, dove sperimentare un tempo e uno spazio a venire.