Giorgio Griffa e la pittura. In mostra a Roma
Galleria Lorcan O’Neill, Roma – fino al 30 aprile 2017. La retrospettiva allestita presso la galleria capitolina mette a confronto le opere pittoriche realizzate da Giorgio Griffa a partire dagli anni Settanta fino al giorno d’oggi.
“Le mie tele sono un po’ come Giano. Una parte guarda al futuro, l’altra al passato”, afferma Giorgio Griffa (Torino, 1936). Il primo elemento che si scorge sono i numeri. Grandi e piccoli. Rotondi, un po’ storti. Spesso accompagnati da segni di vari dimensioni, riflettono la vita dell’artista e gli scritti di Matisse – un riferimento costante nell’arte di Griffa. Subito dopo appaiono i colori. Le grandi tele, lavorate a terra, richiamano il gesto di Pollock e i numeri di Roman Opalka. Ricordano le sacre spiagge degli aborigeni australiani coperte da simboli astratti tracciati al chiaro di luna tra le pietre rosse e le piccole sorgenti d’acqua. “La mostra romana è molto particolare”, spiega Griffa. “Ho creato le nuove opere rifacendomi alle mie tele degli anni precedenti. L’effetto è sorprendente”. Resta un mistero l’opera che l’artista porterà alla prossima Biennale di Venezia. “Non ho fatto nulla di particolare. Spero che al pubblico piacerà”, dice sorridendo.
– Anita Kwestorowska
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