Radieuse capitolo 98
Il titolo della mostra allude alla Cité Radieuse ideata da Le Corbusier, senza peraltro circoscrivere l’intero senso del progetto all’opera architettonica realizzata tra il 1947 e il 1951. Del geometrico radius – raggio – è piuttosto enfatizzato il rapporto fra l’unicità del centro e la pluralità delle periferie, fra la singolarità dell’arte e la molteplicità, anche stridente, delle sue espressioni individuali.
Comunicato stampa
Appuntamento con l’arte contemporanea, giovedì 16 marzo 2017, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Alle 18.00 inaugurazione della mostra RADIEUSE, capitolo 98 curata da Emmanuel Lambion (Bn PROJECTS) e, alle 20.00, nella sala cinema dell’Istituto, la sound perfomance dei VOID, Silence, 2017: un pianista produrrà dei suoni, intercettati e rilanciati da e verso lo spartito/opera installato negli spazi espositivi.
L’evento - organizzato e prodotto da Rosa Anna Musumeci / Arte Contemporanea - s’inserisce all’interno della ricca programmazione culturale e interdisciplinare promossa dal direttore dell’Istituto Paolo Grossi, torinese, letterato, già attaché culturale all’Istituto di Parigi e poi direttore dell’IIC di Stoccolma, che anche in quest’occasione ha confermato il suo interesse e l’attenzione per l’arte e il contemporaneo, invitando alcuni professionisti del settore a organizzare e curare questa collettiva, visitabile fino al 26 aprile.
Sono dieci gli artisti in mostra, seppur molto giovani, tutti passati per residenze ed esposizioni nazionali e internazionali: nove italiani (Cristian Chironi, Chiara Colombi, Alessandro Di Pietro, Roberta Gigante, Francesca Grilli, Elena Mazzi & Rosario Sorbello, Diego Mirabella) più il collettivo italo-belga VOID, composto da Arnaud Eeckhout e Mario Vetturini, pluripremiati per le loro performance installative e fortemente partecipate dal pubblico.
RADIEUSE, capitolo 98 allude alla Cité Radieuse ideata da Le Corbusier, senza peraltro circoscrivere l’intero senso del progetto all’opera architettonica realizzata tra il 1947 e il 1951. Del geometrico radius - raggio - è piuttosto enfatizzato il rapporto fra l'unicità del centro e la pluralità delle periferie, fra la singolarità dell'arte e la molteplicità, anche stridente, delle sue espressioni individuali.
Le ricerche e i lavori in mostra sono selezionati da Emmanuel Lambion, che ama definirsi un “art worker”, sintagma che rende l’idea del suo declinare competenze in varie professioni: curatore, critico d'arte e ideatore / produttore di progetti per lo spazio pubblico.
Peculiare di RADIEUSE, capitolo 98 è l'invasione degli spazi di studio e di lavoro dell’istituzione con i segni del contemporaneo. Oltre alla sala mostre, le opere e gli interventi degli artisti coinvolgeranno la scala di accesso, la biblioteca, i disimpegni, il cinema/teatro, sottoponendo così anche gli utenti quotidiani dell'istituzione a un'inedita ricchezza di percezioni sensoriali - visive, sonore e perfino tattili. Per tutta la durata della mostra, questo sorprendente percorso sarà guidato da Rosa Anna Musumeci ed altri mediatori culturali.