Bizhan Bassiri – Girone della Sorte
La Fondazione Volume! con il patrocinio del Comune della Città di Chiusi, in collaborazione con Il Polo Museale della Toscana, presenta la mostra Girone della Sorte di Bizhan Bassiri a cura di Bruno Corà presso il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi. L’artista iraniano, che dal 1975 si divide tra il suo paese d’origine e l’Italia, rappresenterà l’Iran alla prossima Biennale di Venezia con un intervento a Palazzo Donà delle Rose.
Comunicato stampa
Per anticipare questo grande evento, l’artista ha ideato un percorso simbolico alla scoperta della sua opera. Un viaggio che annulla le distanze ed il tempo, dove la conoscenza e la consapevolezza accumulate nel passato, confluiscono nel presente e vengono proiettate nel futuro.
Due siti riconosciuti patrimonio dell’ Unesco, diventano location per le opere dell’artista, dalla Meteorite collocata nell’ottobre 2016 davanti alla Cattedrale di Palermo al progetto che sarà inaugurato il prossimo 8 marzo 2017 a Chogha Zanbil, nella provincia del Kuzhestan, dove c’è una delle ziqqurat più antiche esistenti al di fuori della Mesopotamia, scenario per la mostra di Noor in contemporay thought. Il giorno dopo, 9 marzo l’itinerario persiano si sposterà ad Abadan, città dell’Iran sud occidentale, che farà da cornice all’installazione di Temple of Destiny che inaugurerà il nuovo museo di arte contemporanea, costruito più di 20 anni fa, ma mai aperto fino ad oggi.
Il percorso tornerà poi sul territorio italiano il 17 marzo a Chiusi. Il Museo Nazionale Etrusco ospiterà un gruppo di opere dell’artista iraniano, che andranno a dialogare con i reperti archeologici recuperati dalle necropoli e dagli scavi della zona toscana. L’arte contemporanea si confronta con la storia, attraverso riferimenti ad iconografie comuni. Le opere di Bassiri, come le Meteoriti, le Erme, i Bastoni e i Serpenti, sono disposte nello spazio: uno Specchio Solare, posato sulla facciata, apre ad una relazione tra l’opera e il luogo che la ospita. Lo stesso avviene nelle sale interne del Museo, dove lo Specchio Solare è contrapposto ad un sarcofago etrusco, riflessione profonda sull’azione della sorte intesa dall’artista come “esatta coincidenza della casualità”.
Un passaggio tra oriente e occidente che diviene riflessione sui confini spazio temporali, simbolo di ciò che costituisce la contemporaneità stessa dove queste coordinate sono annullate.