Il cinema diffuso di ConiglioViola. La principessa Tino Bagdad sbarca a Milano
Letteratura, cinema, videoarte. L'ultimo progetto dei ConiglioViola mescola tante discipline, nel tentativo di smontare le convenzioni della narrazione. Dopo la tappa torinese, Le notti di Tino Bagdad sbarca a Milano
Un’opera che vuole mettere in discussione i tradizionali meccanismi di fruizione della forma narrativa, nella letteratura come nel cinema. Le notti di Tino Bagdad, ultimo progetto del duo torinese ConiglioViola (Brice Coniglio e Andrea Raviola) racconta la storia di una principessa orientale, protagonista dell’opera omonima Die Nächte der Tino von Bagdad della poetessa espressionista tedesca Else Lasker-Schüler, un testo già di per sé innovativo nella sua struttura volutamente ermetica e non lineare. I due artisti hanno reinterpretato la vita della principessa dividendola in episodi, che nella prima versione del progetto erano fruibili attraverso una serie di manifesti sparsi per la città di Torino. Attraverso una app in realtà aumentata, era poi possibile vedere le sequenze cinematografiche, realizzate con un mix di tecniche antiche e moderne, che vanno dall’incisione su rame al green screen.
Ora la storia di Tino Bagdad si sposta a Milano, nello Studio Museo Francesco Messina (fino al 1 aprile 2017) e in altre dieci sedi in città, trasformando lo spazio urbano in un “cinema diffuso”, spingendo lo spettatore a mettere insieme i pezzi della storia a proprio modo, per poi condividerla di nuovo.
– Valentina Tanni
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