Andy Warhol – Sixty Last Suppers

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL NOVECENTO
Piazza Duomo, 8, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì 14.30-19.30
Martedì 9.30-19.30
Mercoledì 9.30-19.30
Giovedì 9.30-22.30
Venerdì 9.30-19.30
Sabato 9.30-22.30
Domenica 9.30-19.30
Ultimo ingresso consentito un'ora prima della chiusura del museo. Ingresso gratuito a partire da due ore prima della chiusura del museo e ogni martedì dalle ore 14.00.

Vernissage
24/03/2017

ore 12 su invito

Biglietti

Intero 5€ Ridotto 3€

Artisti
Andy Warhol
Generi
arte contemporanea, personale

Trent’anni fa, nel 1987, il progetto di Andy Warhol dedicato all’Ultima Cena faceva il suo debutto a Milano.
Per celebrare questo importante anniversario, il Museo del Novecento è lieto di annunciare la presentazione di uno dei lavori chiave della serie: il dipinto monumentale Sixty Last Suppers. L’opera sarà allestita nella spettacolare Sala Fontana, affacciata sul suggestivo panorama di Piazza del Duomo e di Palazzo Reale, sotto il monumentale neon di Lucio Fontana.

Comunicato stampa

Trent’anni fa, nel 1987, il progetto di Andy Warhol dedicato all’Ultima Cena faceva il suo debutto a Milano.
Per celebrare questo importante anniversario, il Museo del Novecento è lieto di annunciare la presentazione di uno dei lavori chiave della serie: il dipinto monumentale Sixty Last Suppers.
Dal 24 marzo al 18 maggio di quest’anno l’opera sarà allestita nella spettacolare Sala Fontana, affacciata sul suggestivo panorama di Piazza del Duomo e di Palazzo Reale, sotto il monumentale neon di Lucio Fontana.
La mostra, fortemente sostenuta dal Soprintendente del Castello Sforzesco e Direttore del Museo del Novecento Claudio Salsi, anticipa il progetto “Milano e l’eredità di Leonardo 1519-2019”, che celebrerà nel 2019 il V centenario dalla morte di Leonardo da Vinci.

Nel 1984 il noto gallerista Alexandre Iolas ebbe l’idea di commissionare a Warhol una riflessione sul celebre Cenacolo di Leonardo che il grande Maestro rinascimentale aveva dipinto, tra il 1495 e il 1498, nel refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, su richiesta di Ludovico il Moro, signore della città. Quasi cinque secoli dopo, Iolas invitava Warhol a dialogare con uno dei più rinomati dipinti della storia dell’arte, organizzando poi nel 1987 al Palazzo delle Stelline la mostra inaugurale della serie con una selezione di opere.

Come per la maggior parte dei suoi soggetti, Warhol si avvicinò a L’Ultima Cena attraverso delle rielaborazioni dell’originale, piuttosto che tramite l’originale stesso. Tra queste c’erano souvenirs e immagini prodotte per uso commerciale, ma anche una riproduzione in bianco e nero di un’incisione del XIX secolo molto nota e uno schizzo riprodotto in una pubblicazione del 1913, la Cyclopedia of Painters and Painting. Da questo materiale l’artista generò quasi 100 variazioni sul tema – dipinti serigrafati, stampe, lavori su carta – che testimoniano un profondo coinvolgimento con l’intenso e spirituale capolavoro leonardesco. Alcune opere si appropriano interamente del progetto pittorico di Leonardo, mentre altre ne esplorano i dettagli riproducendo figure singole o gruppi con variazioni nell’orientamento, nella scala e nel colore.
L’apparente irriverenza per la commistione tra sacro e profano, tra arte e design commerciale trasforma un lavoro profondamente religioso in un cliché, alterandone l’intenso messaggio attraverso la ripetizione.

L’opera Sixty Last Suppers, che si avvicina alla scala dell’originale di Leonardo, è uno dei più grandi e complessi lavori del progetto. Ultimo di una lunga sequenza di icone ripetute in serie tra le quali Jackie Kennedy, Marilyn Monroe, Elvis Presley, e la Mona Lisa dello stesso Leonardo, il dipinto si concentra sull’immagine di uno spazio architettonicamente incorniciato – la sala della cena – piuttosto che su una singola figura iconica. Una sobria immagine in bianco e nero de L’Ultima Cena è ripetuta 60 volte in modo che, a distanza, la tela serigrafata appaia come un edificio modernista con la sua griglia di unità di identiche dimensioni. Sixty Last Suppers fu esposta nella leggendaria retrospettiva postuma “Andy Warhol: A Retrospective” al Museum of Modern Art a New York nel 1989.

L’improvvisa e inaspettata morte dell’artista appena un mese dopo l’apertura a Milano trasformò la mostra, la cui inaugurazione alla presenza dell’artista aveva già attratto un’enorme attenzione, in un un evento mediatico di massa.
Infatti, misteriosamente premonitore, The Last Supper fu l’ultimo progetto di Warhol, e in quanto tale funge da potente testimonianza dei principi che ispirarono la sua intera carriera artistica.

La mostra Sixty Last Suppers è stata resa possibile grazie al supporto di Gagosian, e alla collaborazione di Jessica Beck, Curatore Associato del Museo Warhol di Pittsburgh.

Allestimento a cura di Massimiliano Locatelli, CLS architetti
Si ringrazia FLOS