Filippo Venturi – Made in Korea
Lo stile scelto dall’autore nella realizzazione delle fotografie, asettico, quasi artificioso, ricalca questo aspetto della realtà coreana, dove la ricerca ed esibizione della perfezione cela aspetti oscuri e problematici.
Comunicato stampa
Il progetto fotografico di Filippo Venturi "Made in Korea" sarà in mostra a Forlì dal 25 marzo al 23 aprile 2017, presso il Palazzo del Monte di Pietà in Corso Giuseppe Garibaldi, 45.
L'organizzazione dell'evento è a cura dell'Associazione Regnoli 41, in collaborazione con la Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì, nell'ambito del progetto "Artealmonte".
Filippo Venturi - cesenate, forlivese d'adozione - col proprio lavoro si è messo in luce negli ultimi anni, venendo selezionato tra i "Nuovi Talenti" da Fondazione Fotografia Modena e tra gli "Emerging Talents" esposti al MACRO di Roma nel 2016, oltre ad essere stato premiato in concorsi internazionali come il Sony World Photography Awards di Londra.
Il progetto "Made in Korea", realizzato nel 2015, pone l'attenzione sui giovani sudcoreani e i fenomeni che li vedono coinvolti: da un lato la forte competizione che li spinge alla ricerca continua di risultati in ambito scolastico, professionale e anche estetico - in uno dei paesi che ha puntato tutto sulla rincorsa alla modernità e al progresso -, dall'altro i forti effetti collaterali che questo stile di vita provoca.
Lo stile scelto dall'autore nella realizzazione delle fotografie, asettico, quasi artificioso, ricalca questo aspetto della realtà coreana, dove la ricerca ed esibizione della perfezione cela aspetti oscuri e problematici.
"Made in Korea"
Fino agli anni ’60 la Corea del Sud era un paese quasi medievale, povero e arretrato. In meno di mezzo secolo si è trasformata in una delle nazioni più avanzate al mondo.
Modernità e progresso sono stati raggiunti imponendo alla società uno smisurato senso della competizione, alla ricerca della perfezione dal punto di vista scolastico, professionale e anche estetico.
I giovani coreani oggi, per essere riconosciuti socialmente, devono passare dalle stesse tappe obbligatorie: ottenere i migliori voti per accedere ai migliori istituti che consentiranno di arrivare ai migliori lavori.
Non solo, anche i modelli estetici sono socialmente imposti, modelli spesso uniformi e senza identità, raggiunti comunemente con la chirurgia plastica.
I giovani sono così spinti verso una standardizzazione straniante e surreale, l’esatto contrario di quanto avviene in molti paesi occidentali, dove il successo è raggiunto distinguendosi dalla massa.
Tutto questo ha fatto emergere forti effetti collaterali come lo stress, l’alcolismo, l’isolamento sociale e un elevato numero di suicidi (il paese è tra i primi posti nella classifica mondiale dei suicidi: 43 al giorno).
Il lavoro intero, composto da 41 fotografie, è disponibile in ebook, edito dalla casa editrice emuse. L'ebook contiene anche due testi critici di Silvia Camporesi e Davide Grossi.
www.emusebooks.com
Made in Korea è già stato esposto in Italia e all'estero, in particolare:
Alla Somerset House di Londra, al Sony Square di New York, allo Spazio Tadini di Milano, allo U Space di Pechino, a seguito del premio ricevuto ai Sony World Photography Awards.
Al MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma, in quanto selezionato nell'ambito di Emerging Talents.
Al Foro Boario di Modena, in quanto selezionato come Nuovo Talento di Fondazione Fotografia Modena.
A Kaunas, nell'ambito del Kaunas Photo Festival.
Al CIFA - Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena.
L'Autore
Filippo Venturi (Cesena, 1980) è un fotografo documentarista italiano.
I suoi lavori sono stati pubblicati su diversi magazine e quotidiani italiani e stranieri come:
The Washington Post, Die Zeit, Internazionale, Geo, Marie Claire, Vanity Fair, Gente, D di Repubblica, Io Donna/Corriere della Sera e La Stampa.
www.filippoventuri.it