Inaugura la Collezione Stengel a Palazzo Rosselli del Turco a Firenze

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ROSSELLI DEL TURCO
Via dei Serragli, 17 50124 , Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il

su appuntamento

Vernissage
29/03/2017

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Karl Stengel
Uffici stampa
STUDIO ESTER DI LEO
Generi
arte contemporanea

Inaugura a Firenze la Collezione Stengel, a Palazzo Rosselli del Turco, storico palazzo d’Oltrarno che nella seconda metà dell’ottocento ospitò gli studi di pittori e scultori americani e che fu anche sede dell’ambasciata americana negli anni di Firenze Capitale.

Comunicato stampa

Mercoledì 29 marzo, dalle 18.30 alle 21, inaugura a Firenze la Collezione Stengel, a Palazzo Rosselli del Turco, storico palazzo d’Oltrarno che nella seconda metà dell’ottocento ospitò gli studi di pittori e scultori americani e che fu anche sede dell’ambasciata americana negli anni di Firenze Capitale.

Uno spazio espositivo permanente, visitabile su appuntamento, scelto da Karl Stengel e dalla moglie Camilla, che da molti anni amano la Toscana, per esporre a rotazione le opere della produzione artistica di una vita. Una presentazione critica del professor Giampaolo Trotta accompagnerà i visitatori nelle sale di Palazzo Rosselli del Turco, dove si possono ammirare anche gli affreschi del Dandini.

Acrilici su tela, disegni, pastelli su carta e diverse opere a tecnica mista documenteranno il percorso artistico del maestro. Karl Stengel ha attraversato il Novecento affrontando periodi drammatici della recente storia dell'arte. Nato nel 1925 a Neusatz, sulle rive del Danubio, ha avvertito sin all'infanzia l'impulso di “dover” disegnare, fortemente attratto dal contrasto tra il bianco e il nero. Dopo la guerra e gli anni del campo di prigionia in Russia ci volle diverso tempo per un figlio di borghesi per essere ammesso a un'accademia d'arte. Era l'epoca del Realismo Socialista, imposto dal partito comunista sovietico. Non c'era spazio per l'individualismo artistico. All'arrivo dei carri armati sovietici, con l'occupazione dell'Ungheria, nel 1956 Karl Stengel fuggì a Monaco di Baviera. All'Akademie der Schönen Künste, sorpreso dalla leggerezza con la quale i suoi colleghi si davano al modernismo astratto, trovò difficile seguire il suo impulso di “dover dipingere”, che riaffiorò con forza dopo due decenni e lo accompagna ancora oggi nella forma di espressionismo surreale e astrazione lirica.

A Karl Stengel sono state dedicate mostre negli Stati Uniti (New York) in Norvegia, Romania, Polonia (Varsavia, Cracovia), Francia (Parigi), Spagna e Messico. In Germania ha esposto più volte a Berlino e a Monaco, dove presso l'Istituto Italiano di Cultura ha presentato le illustrazioni per il Decamerone di Boccaccio e per i Frammenti di Giuseppe Ungaretti. Recentemente ha esposto a Palazzo Mora nel contesto della Biennale di Venezia del 2015. Sempre nel 2015 ha vinto il primo premio del concorso internazionale GemlucArt a Montecarlo. Nel 2016 ha avuto una personale a Palazzo Loredan di Venezia e una personale presso la Galleria Ribolzi di Montecarlo.

Il critico Giampaolo Trotta:
Le opere di Karl Stengel esposte a Palazzo Rosselli del Turco sono suddivise in due sostanziali gruppi, apparentemente diversi tra di loro: le grandi tele dominate dal colore, di forte impatto lirico ed emozionale espressionista astratto, che affondano le proprie radici nella sperimentazione informale americana ed europea postbellica, e una figurazione surreale su carta e di più contenute dimensioni, di ascendenza più marcatamente europea e segnatamente espressionista tedesca. Opere tutte assai originali e di forte impatto, che uniscono il raro pregio di possedere un’assoluta identità artistica, ma al contempo una forte radice culturale nell’arte storica del Novecento.
L’artista, con l’ispirazione di un grande compositore e contemporaneamente la maestria di un direttore d’orchestra, fa muovere segni gestuali e colori sulla tela e sulla carta così da restituirci spartiti emotivamente dinamici, dove una gestualità contenuta e mediata trova adeguata rispondenza in un colore deciso, che delimita uno spazio espressionista concepito come luogo evocativo della spiritualità. Colore nel quale prende poi forma larvale la figura umana ‘pensata’ da Stengel, che nasce dal colore stesso per danzare libera da ogni schema sulla tela, in un giuoco di rossi, di verdi acqua e di silenti neri, con accenni di azzurro, su statici fondi bianco-grigi, che donano pause alla composizione. La sua opera, che nella produzione prevalentemente a pastello e matita su carta non ha mai cercato la completa astrazione bensì un linguaggio surreale poeticamente semplificato, nell'ultimo periodo si abbandona, dunque, al trionfo fantastico del colore puro, in una gioiosa libertà formale assoluta, per poi tornare ad un’ombra di figurazione.”