Il Macro entra nell’era Pietromarchi. E si trasforma in un hotel per artisti da tutto il mondo. Qui il bando per partecipare e vincere sei mesi di residenza
È forse la sterzata più vistosa, lungimirante e sincrona con i trend più attuali, impressa dalla nuova direzione di Bartolomeo Pietromarchi. Una sterzata che permette di conciliare l’esigenza della città di Roma di attrarre classe creativa (troppo pochi gli artisti che vivono e lavorano nella capitale) e l’esigenza del museo di riempire la programmazione annuale […]
È forse la sterzata più vistosa, lungimirante e sincrona con i trend più attuali, impressa dalla nuova direzione di Bartolomeo Pietromarchi. Una sterzata che permette di conciliare l’esigenza della città di Roma di attrarre classe creativa (troppo pochi gli artisti che vivono e lavorano nella capitale) e l’esigenza del museo di riempire la programmazione annuale pur in assenza di finanziamenti consistenti. Come abbiamo già accennato la novità riguarda l’introduzione, nell’ambito di un processo di riorganizzazione nella programmazione del Macro, di un sistema di residenze d’artista che prevede l’arrivo di otto artisti all’anno (quattro italiani e quattro stranieri), divisi in due tranche di quattro mesi (agosto-novembre e febbraio-maggio), da selezionare tramite bando internazionale. E che prevede anche cospicui cambiamenti nella struttura di alcuni locali, per adattarla alle esigenze di chi verrà a vivere e a lavorare dentro il museo.
Già, perché all’interno della nuova ala museale sono stati ricavati due appartamenti privati completamente arredati, destinati solo ai candidati stranieri (gli italiani riceveranno un rimborso spese mensile di 580 euro per trovare alloggio fuori dall’istituzione); mentre nei 160 mq al terzo piano dell’ala storica (non quella di Odile Decq, dunque) sono allestiti quattro studi d’artista, forniti del materiale di base, uno per ogni artista vincitore. Il concorso è finalizzato alla realizzazione di un’opera site specific per il museo, che potrebbero entrare a far parte della collezione, e prevede anche un’esposizione di fine residenza della durata di circa due mesi (dicembre-gennaio e giugno-luglio), inserita all’interno della programmazione. Inoltre, sempre durante la residenza, l’artista avrà la possibilità di confrontarsi con lo staff del museo, partecipare attivamente alle sue dinamiche e beneficiare del supporto teorico necessario per la finalizzazione del progetto.
Requisiti per partecipare? Avere tra i 25 e i 45 anni, non avere studi accademici in corso e vantare un buon numero di mostre di rilievo, sia personali sia collettive, a livello nazionale e/o internazionale. I progetti verranno esaminati e giudicati da un comitato di selezione, composto da personalità del mondo dell’arte internazionale, e da due membri dello staff interno al museo. Il bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea (GUCE), sulla Gazzetta Ufficiale Italiana (GUI), presso l’Albo pretorio online del Comune di Roma e scade il 16 marzo.
– Claudia Giraud
Scarica il bando di concorso
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