Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone ad Avigliana
Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone ad Avigliana: due capolavori a confronto: fulcro dell’esposizione i polittici dipinti dai due Maestri del Rinascimento piemontese provenienti dalla chiesa di San Giovanni Battista e Pietro di Avigliana e dalla chiesa di San Lorenzo di Cavour, restaurati e riuniti per l’occasione dopo le dispersioni ottocentesche.
Comunicato stampa
Inaugura al Museo Diocesano di Torino il 12 aprile la mostra “Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone ad Avigliana: dialogo tra capolavori restaurati”: fulcro dell’esposizione i polittici dipinti dai due Maestri del Rinascimento piemontese provenienti dalla chiesa di San Giovanni Battista e Pietro di Avigliana e dalla chiesa di San Lorenzo di Cavour, restaurati e riuniti per l’occasione dopo le dispersioni ottocentesche. Si tratta di un’opportunità unica per ammirare la ricomposizione del polittico con al centro il Matrimonio mistico di Santa Caterina, oggi diviso tra Avigliana e Cavour, prima che le opere rientrino a fine mostra nelle loro sedi di conservazione.
La presentazione al pubblico dei dipinti è possibile grazie a un progetto pluriennale di studio e restauro condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo.
Così Stefano Trucco, Presidente del Centro di Venaria, racconta con soddisfazione gli esiti del lavoro: «Dal 2014 ad oggi il Centro, grazie a un accordo di collaborazione con la Diocesi di Torino, si è fatto promotore di un progetto di studio e ricerca per la conservazione dei dipinti su tavola, che ha riguardato i polittici e le portelle dipinte fronte e retro della chiesa di San Giovanni Battista e Pietro di Avigliana, uno dei più importanti nuclei di opere di scuola piemontese del Cinquecento conservate fuori da una sede museale. Il nostro Centro ha potuto così esprimere al meglio la propria vocazione di interlocutore qualificato per la conduzione di interventi complessi a favore del patrimonio artistico territoriale».
L’iniziativa, inserita nell’ambito del più ampio progetto Le professioni del restauro. Studi e ricerche per la conservazione di arredi lignei e dipinti su tavola, ha potuto contare sul sostegno costante della Compagnia di San Paolo. «La Compagnia di San Paolo riconosce al Centro del Restauro di Venaria il ruolo di soggetto di eccellenza nella formazione specialistica nelle discipline della conservazione dei beni culturali e per questo sostiene progetti di didattica e ricerca su particolari tipi di patrimonio, fondamentali per l’avanzamento della conoscenza. L’occasione di oggi consente di restituire al pubblico un nucleo di capolavori della pittura piemontese attraverso un progetto espositivo che non soltanto mette in luce la rilevanza delle opere, ma si pone come esempio virtuoso di un percorso scientifico di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale con cui è ormai imprescindibile operare in questo ambito» afferma Piero Gastaldo, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo.
L’occasione di affrontare per la prima volta lo studio di un così cospicuo nucleo di opere di due epigoni del Rinascimento piemontese, Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone, giunte ad Avigliana nel corso dell’Ottocento in seguito alla dispersione del patrimonio artistico delle chiese locali e arbitrariamente riassemblate, rappresenta un’opportunità irripetibile di conoscenza e valorizzazione, per mettere a fuoco le caratteristiche tecniche e stilistiche dei due artisti, discriminare consapevolmente i rimaneggiamenti successivi e individuare i fenomeni di degrado correlati alle condizioni ambientali di conservazione, in corso di monitoraggio. Dopo l’avvio di un cantiere conoscitivo preliminare, il progetto, condiviso con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, ha portato al recupero di tre opere particolarmente compromesse: una portella con la Tentazione di Sant’Antonio abate (fronte) e la Flagellazione di Cristo (retro), in origine probabile anta di chiusura di una grande macchina d’altare, e due trittici, quello di San Gerolamo penitente e quello dello Sposalizio mistico di Santa Caterina, dal soggetto della tavola centrale trasferita nel 1860 nella chiesa di San Lorenzo a Cavour.
Ancora il Presidente Trucco «è questo un primo importante risultato che auspichiamo possa stimolare l’interesse per il proseguimento del progetto e per la valorizzazione delle opere d’arte di Avigliana».
Il progetto viene presentato ufficialmente al pubblico con l’esposizione al Museo Diocesano di Torino delle tre opere restaurate dal Centro Conservazione e Restauro di Venaria: la mostra, oltre a restituire gli esiti di un restauro particolarmente complesso date le condizioni di degrado dei dipinti e l’entità dei rimaneggiamenti successivi, è un evento straordinario per ammirare, dopo quasi due secoli, il polittico ricomposto con lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, la cui tavola centrale, oggi a Cavour, è felicemente proposta in mostra con i suoi laterali conservati ad Avigliana, i santi Lorenzo e Giovanni Battista con donatore, anch’essi restituiti a una corretta lettura dal recente restauro. In mostra saranno presentati gli approfondimenti tecnici e scientifici condotti dagli specialisti del Centro e i dati inediti più significativi.
Il Museo Diocesano di Torino è sede espositiva privilegiata anche per il dialogo che i polittici di Avigliana possono intessere con la sezione di pittura rinascimentale piemontese della collezione permanente: «dialogo», specifica il Soprintendente Luisa Papotti, «che si estende al territorio cittadino, arricchendo il percorso culturale che unisce le chiese del Centro storico e i Musei Reali (grazie al progetto della Compagnia di San Paolo: edificisacri.compagniadisanpaolo.it) e contribuisce a valorizzare l’itinerario ideale con la chiesa di San Giovanni di Avigliana e il suo straordinario patrimonio culturale».
Con l’occasione, sarà presentato il Report delle Attività 2016 del Centro Conservazione e Restauro
____ IL REPORT 2016 DEL CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO ________
Gli esiti del progetto sulle opere di Avigliana, uno degli interventi più significativi che il Centro Conservazione e Restauro ha affrontato negli ultimi anni, offrono l’occasione per presentare la pubblicazione del primo Report annuale delle attività 2016, uno strumento prezioso per tracciare un bilancio dei progetti e degli interventi condotti su vari fronti.
Tutti i settori del Centro hanno collaborato alla stesura del Report, che offre una panoramica degli oltre 230 interventi di restauro effettuati, dei percorsi formativi dei 102 studenti del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dell’Università di Torino, delle pubblicazioni scientifiche, le partecipazioni a convegni nazionali e internazionali, i progetti di ricerca e le collaborazioni, le prospettive di crescita e le risorse economiche per attuarle. Le aree e i progetti strategici, anche per lo sviluppo futuro delle attività del Centro, sono stati raggruppati attorno ad alcuni Focus: le Residenze Sabaude e la Conservazione Preventiva, il Contemporaneo, l’Antico Egitto e Pompei.
Uno degli obiettivi principali del 2016 è stato la maggiore apertura del Centro sia in termini di rafforzamento del dialogo con interlocutori istituzionali, partner e stakeholder, sia avviando uno specifico settore in grado di garantire la fruibilità dei suoi spazi e la conoscenza delle diverse attività che ha permesso di aprire le porte dei Laboratori a quasi 4000 studenti e visitatori.
Interverranno:
Stefano Trucco, Presidente Centro Conservazione e Restauro
Antonella Parigi, Assessore Cultura e Turismo, Regione Piemonte
Gianmaria Ajani, Rettore Università degli Studi di Torino
Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino
Piero Gastaldo, Segretario Generale Compagnia di San Paolo
Gennaro Miccio, Segretario Regionale MIBACT per il Piemonte
Adriano Sozza, Responsabile Beni Culturali, Diocesi di Torino
Don Carlo Franco, Direttore Museo Diocesano di Torino