Squareworld – folder_01
Partendo da una riflessione sull’argomento dell’archiviazione i giovani artisti del collettivo Squareworld hanno elaborato opere molto diverse tra loro.
Comunicato stampa
Partendo da una riflessione sull’argomento dell’archiviazione i giovani artisti del collettivo Squareworld hanno elaborato opere molto diverse tra loro. Nel 1600, il letterato e poeta inglese John Milton pose l’attenzione sull’efficacia della parola scritta, paragonandola ad un seme che nel tempo mantiene intatta la propria capacità di attivazione delle menti. Per lui gli archivi pieni di buoni libri avevano un valore sacro: “parecchi uomini vivono come un peso inutile alla terra, ma un buon libro è prezioso sangue di uno spirito sommo, preservato apposta e custodito gelosamente per una vita oltre la vita”. In un decennio come il nostro pieno di cambiamenti tecnologici e innovazioni, l’archivio ha conquistato spazi che Milton non avrebbe immaginato, luoghi liquidi, intangibili, sfuggenti. Occupiamo nuvole virtuali che sono sempre con noi, ovunque andiamo. Non tutto è archiviabile in questi spazi fatui, poiché l’archivio non è il mero stoccaggio di oggetti o faldoni, è anche altro; non solo un luogo deputato alla conservazione di memorie, documenti o immagini. Archivio è tutto ciò che immaginiamo, tutto ciò che per noi può esserlo. Nell’epoca postmoderna siamo stati costretti ad adeguarci agli archivi digitali, dimenticandoci a lungo andare, di ciò che inseriamo nelle cartelle. L’approccio interdisciplinare è legato necessariamente ad un concetto di “inarchiviabilità”, dato anche dalla resistenza e opposizione verso un passato composto da un archivio cristallizzato di reperti inutilizzabili e senza più voce. Al contrario, riattivare una revisione della memoria già data, è pratica caratterizzante del postmoderno. La multidisciplinarietà che è fondante della pratica degli artisti del collettivo Squareworld eccede il campo dell’arte riversandosi sul territorio, dando voce ad una proposta collettiva e dinamica su più fronti. Gli artisti coinvolti, hanno quindi lasciato spazio ai loro ricordi personali, o a quelli di altri, permettendo che questi oggetti, storie, momenti, magari irreali, prendessero spazio, che respirassero. Chi con i propri disegni d'infanzia, chi con gli oggetti trovati camminando, chi con le fotografie di una storia finita o di una vacanza. Per loro, archivio non é solamente ciò che diventa automaticamente archiviabile, o che puoi mettere in una scatola. Archivio per gli artisti coinvolti é stato rielaborazione prima di tutto. Questo é l'intento di folder_01, ovvero “tirare fuori”, permettere agli artisti i esprimere qualcosa di più vero e sensibile, ma anche materico e rigoroso; in un epoca in cui tutto oggi, resta chiuso nei nostri computer, o nei cellulari. Tra installazioni, fotografie, performance ed installazioni sonore, le opere degli artisti del collettivo, permettono di fermarci e di prenderci due minuti per immedesimarci e cercare di comprendere il vero significato di queste “raccolte”. L'inaugurazione della mostra si terrà il 13 aprile alle ore 18.30 allo spazio Polaresco, in Bergamo. La mostra resterà aperta dal 13 aprile al 27 aprile, da lunedì avenerdì, dalle 10 alle 00, e sabato e domenica dalle 14 alle 00.
Gli artisti che esporranno sono: João Luca Baccaro, Luca Brama, Matteo Concilio, Giulia De Martiis, Ylenia De Rocco, Paolo Gamba, Tecalign Gotti, Federico Orlando, Francesco Penci, Caterina Pogna, Francesca Germana Romano, Stefania Rota.