57. Biennale – Padiglione messicano
Il Ministero della Cultura del Messico, attraverso l’Istituto Nazionale di Belle Arti (INBA), presenta Life in the folds di Carlos Amorales, artista selezionato a rappresentare il Messico alla 57. Esposizione Internazionale di Arte della Biennale di Venezia, con la curatela di Pablo León de la Barra.
Comunicato stampa
Il Ministero della Cultura del Messico, attraverso l'Istituto Nazionale di Belle Arti (INBA), presenta Life in the folds di Carlos Amorales, artista selezionato a rappresentare il Messico alla 57. Esposizione Internazionale di Arte della Biennale di Venezia, con la curatela di Pablo León de la Barra.
L’inaugurazione del padiglione si terrà giovedì 11 maggio alle ore 11.30 presso l’Arsenale di Venezia, Sale d’Armi tesa B, alla presenza dell’artista, del curatore e del Direttore Generale di INBA, Lidia Camacho Camacho.
Lidia Camacho sottolinea come il 2017 celebri il decimo anno di partecipazione del Messico alla Biennale di Venezia, vetrina imprescindibile per promuovere l’arte contemporanea del paese a livello globale. Per festeggiare questo traguardo INBA ha scelto Carlos Amorales con l’opera Life in the folds, dove l’artista “ci introduce in un mondo nel quale stampa, scultura, musica e cinema si fondono per dare vita e forma ad un nuovo modo di guardare alla realtà che materializza il pensiero critico e le attuali problematiche dell’arte contemporanea”.
Figlio di genitori artisti, Carlos Amorales ha studiato nei Paesi Bassi e ha partecipato a residenze in Francia e Stati Uniti. Il suo percorso lo ha portato a costruire un Archivio Liquido, ovvero una banca dati fatta di immagini, che l’artista utilizza secondo differenti modalità con cui mette in discussione il sistema di comunicazione, ponendo al centro della sua riflessione artistica il linguaggio, la codificazione, la musica e il concetto di disfunzionalità dell’arte.
Life in the folds è il risultato di un’estesa ricerca dove l’artista introduce un linguaggio formale che si articola su diversi supporti lungo l’installazione proposta alla Biennale. La mostra si apre con un dipinto della serie El esplendor geométrico, progetto realizzato nel 2015, che ha dato vita alle forme astratte sulle quali si basa Life in the folds.
Al centro dell’installazione si trova un gruppo di poesie scritte in un alfabeto criptato. I testi, disposti su tavole che ricordano partiture musicali, segnalano la transizione dai caratteri tipografici a quelli fonetici dal momento che ciascun carattere, inteso come oggetto tridimensionale, è anche uno strumento a fiato in ceramica; un’ocarina che, se suonata, emette un suono particolare per ogni lettera.
Una partitura grafica composta da 74 fogli, realizzata a partire da questi caratteri, sarà interpretata da un ensemble che suona le ocarine. A completare l’installazione il film di animazione La aldea maldita (Il villaggio dannato) che approfondisce i diversi livelli del linguaggio nel racconto di una famiglia di migranti linciata all’arrivo in una città straniera. Nel film un burattinaio controlla i personaggi della storia in un teatro in miniatura, oggetto esposto in mostra e attivato da una performance con attori e musicisti.
Amorales sottolinea che “Life in the folds (il titolo si riferisce al romanzo di Henri Michaux pubblicato nel 1949), scaturisce dalla tensione fra il concreto e l’astratto, luogo in cui si manifestano una serie di immagini poetiche associate ai luoghi in cui troviamo la vita; non in mezzo alla pagine, bensì nelle pieghe, nelle rotture, negli interstizi e nelle cose più piccole”.
L’incomprensibilità dei testi richiede al pubblico di affrontare, a partire dalla perplessità iniziale, un mondo criptato nel quale dovrà decifrare messaggi e mettere in discussione interpretazioni della realtà. Life in the folds è un’opera d’arte totale in cui le diverse discipline coinvolte tra cui arti visive, grafica, animazione, film, musica, letteratura, poesia e performance convergono creando tensioni e attivando riflessioni non convenzionali.
In una biennale che sin dal titolo VIVA ARTE VIVA celebra l’arte, la sua capacità di abbracciare l’esistenza e di affrontare la realtà in un mondo pieno di conflitti, Life in the folds inventa nuovi vocabolari, linguaggi, immagini e suoni affinché la vita umana possa essere reinventata.