Benedetto XVI festeggia 90 anni e rivela in un libro il suo amore per l’arte

Il primo Papa Emerito della storia racconta in un libro, con le immagini di Bruno Ceccobelli, il suo amore per l’arte, le meraviglie del Vaticano e secoli di relazione tra arte e papato. Il testo firmato da Jean Marie Gervais e Alessandro Notarnicola traccia questa vicenda.

Pochi giorni fa, Papa Benedetto XVI, figura emblematica del nostro tempo, ha compiuto 90 anni. Il Papa tedesco, che ha radicalmente cambiato le sorti del presente e della Chiesa con la sua rinuncia al papato (ne è seguita l’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco) è sempre stato un amante dell’arte, passione che ha avuto un ruolo essenziale nella sua continua ricerca della via pulchritudinis.
Lo scrivono monsignor Jean Marie Gervais, prefetto coadiutore del Capitolo Vaticano, membro della Penitenzieria Apostolica e fondatore di “Tota Pulchra”, e il vaticanista Alessandro Notarnicola, nel volume “Benedetto XVI. L’Arte è una porta verso l’infinito. Teologia Estetica per un Nuovo Rinascimento” (Fabrizio Fabbri Editore e Ars Illuminandi, 2017), che sarà presentato al pubblico alle ore 11 di sabato 22 aprile presso il Palazzo della Cancelleria di Roma. Per via pulchritudinis si intende una via della bellezza che costituisce al tempo stesso un percorso artistico, estetico, e un itinerario di fede, di ricerca teologica, per dirla con le parole dello stesso Papa nella Lettera agli Artisti redatta in occasione dello storico incontro che invitò 260 personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo nel 2009 alla Cappella Sistina.

IL LIBRO, IL PAPA E L’ARTE

“Si tratta di un libro per certi versi innovativo” dichiarano i curatori ad Artribune “poiché non si appropria dei classici contorni di una biografia ma pone al centro il pensiero di Papa Ratzinger sull’arte e ancora più sulla bellezza che è tanto quella del Creato, a cui fa costantemente riferimento Papa Francesco, ma anche quella generata da tutti quegli uomini – gli artisti – che hanno ricevuto questo talento da Dio. Per tale ragione Papa Benedetto incontrando le più alte rappresentanze dell’arte il 21 novembre 2009 nella Cappella Sistina ha ribadito ciò che già aveva dichiarato nel 1964 Paolo VI e cioè che la Chiesa ha bisogno di loro, della loro arte evangelizzatrice. Tra questi artisti ricevuti da Papa Ratzinger il 2009 c’era anche Bruno Ceccobelli che ha desiderato ‘modellare la parola del Papa sull’arte in forma’ creando Dieci Tavole che leggono in chiave simbolica i dieci discorsi sulla via pulchritudinis raccolti nella nostra ‘meditata raccolta di dissertazioni’, come definisce l’opera il cardinale Angelo Comastri nella Prefazione”.
Il volume è infatti arricchito da dieci tavole realizzate per l’occasione dall’artista Bruno Ceccobelli (Montecastello Vivio, 1952) e da altrettanti testi di Papa Ratzinger, che ripercorrono la relazione dei Papi con l’arte nei secoli e raccontano le meraviglie conservate nel Vaticano. Ma questo interesse per l’arte del Papa colto non era sconosciuto al mondo dell’arte. Non è stato infatti un caso che proprio durante il papato di Ratzinger (dal 2005 al 2013) sia stato, complice anche il lavoro del Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Monsignor Gianfranco Ravasi, stretto l’accordo con la Biennale di Venezia per la creazione di un Padiglione della Città del Vaticano alla Biennale di Venezia, nato nel 2011 a seguito di una lunga fase di trattative cominciate tra il 2008 e il 2009.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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