Quinzaine des Réalisateurs di Cannes: tre italiani e finalmente si respira

Il sud e “l’invisibile” sono le tematiche che legano i film italiani presenti nella selezione della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Tre i connazionali a Cannes.

La sezione collaterale del Festival di Cannes ha sorpreso tutti con tre titoli: L’intrusa di Leonardo Di CostanzoA Ciambra di Jonas Carpignano Cuori Puri di Roberto De Paolis. Dopo un’esclusione totale dal concorso ufficiale del 70esimo Festival di Cannes, finalmente un po’ di respiro, fresco e attuale, per il Belpaese.

L’INTRUSA

L’intrusa di Leonardo Di Costanzo. Giovanna è la fondatrice del centro “la Masseria” a Napoli: le mamme del quartiere ci portano i bambini per sottrarli al degrado e alle logiche mafiose ed immergerli nella creatività e nel gioco. In quest’oasi cerca rifugio e ospitalità Maria, giovanissima moglie di un killer arrestato per l’omicidio di un innocente. Maria ha due figli. Per le altre mamme è il male incarnato.  Ma la scelta di Giovanna è più difficile. Chi ha bisogno di più aiuto? “L’Intrusa non è un film sulla camorra; è un film su chi ci convive, su chi giorno per giorno cerca di rubargli terreno, persone, consenso sociale, senza essere né giudice né poliziotto”, dice il regista. “È anche una storia su quel difficile equilibrio da trovare tra paura e accoglienza tra tolleranza e fermezza. L’altro, l’estraneo al gruppo, percepito come un pericolo è, mi sembra, un tema dei tempi che viviamo”. Interpretato dalla coreografa e danzatrice Raffaella Giordano e dall’esordiente Valentina Vannino e il musicista performer Marcello Fonte, il film è scritto da  Leonardo Di Costanzo, Maurizio Braucci, Bruno Oliviero ed è prodotto da tempesta/Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema, Amka Films Productions, Capricci, riconosciuto di interesse culturale con contributo economico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Cinema. La fotografia è di Hélène Louvart (Les Plages d’Agnès Agnès di Varda, Pina di Wim Wenders, Le Meraviglie di Alice Rohrwacher); la scenografia di Luca Servino; i costumi di Loredana Buscemi, il montaggio di Carlotta Cristiani, il suono è di Maricetta Lombardo, le musiche di Marco Cappelli e Adam Rudolph. I murales di “La Masseria” sono di Gabriella Giandelli.

CUORI PURI

Cuori puri di Roberto De Paolis. La storia dell’amore tra Stefano e Agnese, anime diverse chiuse in mondi diametralmente opposti. Per non perdersi, i due ragazzi dovranno rinunciare a tutto quello che hanno, compiendo scelte coraggiose e difficili. Film d’esordio del figlio di Valerio (che distribuisce il film, come anche l’Intrusa), è un romanzo di formazione: protagonisti Agnese e Stefano, lei diciassettenne prossima al voto di castità, lui custode di un parcheggio con un passato difficile. “Al centro del film c’è il tema della verginità: da una parte quella del corpo, illusione infantile di purezza e di perfezione e dall’altra quella del territorio, metafora di barriere e muri che si alzano a protezione dell’identità. I cuori puri del film, Stefano e Agnese, sono incapaci di tendere al mistero e al rischio della diversità”, dichiara Roberto De Paolis. “Attraversando la periferia dei centri accoglienza e dei campi rom per poi entrare nelle chiese e indagare la realtà contemporanea delle comunità cristiane”.

A CIAMBRA

A ciambra di Jonas Carpignano. Il lavoro è stato finanziato dalla Lu.Ca che vede la collaborazione operativa cinematografica tra le regioni Basilicata e Calabria. In Lucania è stato girato il prologo del film che ha richiesto un meticoloso lavoro scenografico e molta cura per gli abiti d’epoca come i carri a botte, l’accampamento con gli animali e, in particolare, i cavalli che mostrano l’esodo dalla Slovenia di una comunità rom oggi residenti nella piana di Gioia Tauro. Come interpreti sono stati scelti le stesse persone zingare che vivono oggi a Gioia Tauro, insieme ad alcuni anziani che hanno compiuto da ragazzini il viaggio che dà inizio alla vicenda, e diversi bambini rom. Jonas Carpignano, giovane regista italo-africano, è già passato sulla Croisette con un corto (alla Semaine de la Critique, vincendo il Discovery Award) che è l’ispirazione primaria per questo lungometraggio.
Ad aprire la Quinzaine des Réalisateurs, rispettando le aspettative, è Un beau soleil intérieur di Claire Denis con Juliette Binoche e Gérard Depardieu, ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. A chiude, invece, il film d’esordio Patti Cake$ di Geremy Jasper.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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