Contemporary Eat: il design con le “mani in pasta” al festival del design di Brescia
Parte il Brescia Design Festival, un mese di mostre, installazioni e conferenze sul tema della trasformazione concentrate in due vie centrali della città lombarda, fino al 21 maggio. Tra le proposte c’è anche l’originale collaborazione tra due giovani architetti con le Mani in Pasta e una designer della maglia.
Che cosa hanno in comune i casoncelli e le caramelle? A prima vista poco, ma la trasformazione della pasta ripiena tipica dell’est della Lombardia in bon bon richiede un solo passaggio, la chiusura dei due lembi di pasta, e un piccolo sforzo di immaginazione. La ricetta illustrata del casoncello-caramella, o “casoncandy”, è al centro di un’installazione curata dal duo di Mani in Pasta, progetto di food design di base a Lisbona ma tutto italiano, e dalla designer di maglia Laura Baresi (Ladylike Knit Design) nell’ambito del Brescia Design Festival, iniziativa lunga un mese che punta a vivacizzare il centro della città lombarda occupando le vetrine e gli spazi commerciali inutilizzati con le opere di giovani designer indipendenti. Le specialità culinarie italiane più famose nel mondo – pasta, lasagne, polpette, sughi – diventano elementi costitutivi di scritte da stampare su borse, t-shirt e cuscini ma anche geometrie minime – punti, linee, cerchi – e colori che possono intervenire in configurazioni più complesse.
LE RICETTE DELLA NONNA IN CHIAVE PROGETTUALE
Le Mani in Pasta che danno il nome al progetto omonimo, che si muove nei territori del food e del design e soprattutto nello spazio che li separa, sono quelle di Elisa Sartor e Valentina Toscano, giovani architetti italiani con base al FabLab, il laboratorio dei makers di Lisbona. L’idea alla base del loro lavoro è il recupero in chiave contemporanea e con un approccio progettuale della tradizione gastronomica del nostro paese, anche negli aspetti che sembrerebbero più lontani dall’idea un po’ algida che del food design ci siamo fatti in questi ultimi anni, come le ricette della nonna e la pasta fresca. Eppure i punti di contatto tra la progettazione e gli alimenti semplici, quotidiani, esistono, basta pensare alla celebre – e ultracitata – descrizione che Bruno Munari fa dell’arancia come campionario di soluzioni tecniche efficaci nel suo libro Good Design. A questo filone si è affiancata la realizzazione di collezioni di “moda al dente”, accessori che giocano con le parole della cucina italiana, stampigliate con un alfabeto di timbri, e che si sono già guadagnati vetrine importanti in Portogallo, per esempio lo store del Fabrica Features della capitale. “Dopo il Brescia Design Festival il prossimo tema che svilupperemo sarà la tovaglia intesa come texture simbolica e culturale” racconta Valentina Toscano “una ricerca sulla capacità che hanno le trame dei tessuti di fissarsi nell’immaginario di un popolo e di una nazione. Perché gli italiani a tavola si identificano ancora nella tovaglia a quadri bianca e rossa”.
– Giulia Marani
Brescia Design Festival, fino al 21 maggio
Varie sedi
Contemporary Eat, Mani in Pasta Lisboa con Ladylike Knit Design
Via Mameli 34, Brescia
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